Auto elettriche: l’Europa stabilisce la distanza minima di 60 km tra stazioni di ricarica

Con un atto dell’Europarlamento si è stabilita la frequenza di stazioni sulle arterie principali, oltre a trattare temi quali idrogeno e microchip

Auto elettriche: l’Europa stabilisce la distanza minima di 60 km tra stazioni di ricarica
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L’11 giugno 2023, il Parlamento Europeo ha approvato una serie di provvedimenti volti a preparare il terreno per l’obiettivo chiamato “Fit For 55”, il piano del Vecchio Continente che mira a ridurre fino al 55% le emissioni di gas serra e inquinanti entro il 2030. Tra questi vi sono delle direttive sull’installazione delle colonnine ad alta potenza lungo le principali arterie autostradali, ma anche passi importanti verso l’impiego dell’idrogeno così come la salvaguardia delle imprese tramite azioni cautelative sul tema dell’approvvigionamento dei microchip.

Colonnine ad alta potenza ogni 60 km

Lungo tutta la rete di collegamenti stradali europei, chiamati “Ten-T” - ovvero la Rete Transeuropea dei Trasporti - è stato imposto l’obbligo di installazione di colonnine ad alta potenza ogni 60 km entro il 2026. Guardando al nostro paese, le tratte interessate sono quindi la Torino-Milano-Venezia, l’Autostrada A7 e A9 (da Genova a Como, passando per Milano), ma anche l’Autostrada del Brennero fino a Bologna e ancora già fino a Roma, Napoli, Gioia Tauro e Palermo. Sul versante adriatico ovviamente l’A1 da Milano a Bologna e fino a Bari. Si parla ovviamente di stazioni ad alta potenza (minimo 400 kW) in corrente continua, necessarie per ricaricare le batterie più grandi in meno di 35 minuti. Entro il 2028, la soglia minima di potenza per stazione salirà poi a 800 kW, verosimilmente con punti di ricarica da almeno 100 kW ciascuno.

Idrogeno e “Chips Act”

Interessato speciale anche l’idrogeno, tecnologia che sta sempre più prendendo piede ma ancora poco diffusa lato cliente finale. La scarsità di offerta e la difficoltà di approvvigionamento, stoccaggio e trasporto non la rende ancora fruibile, oltre agli elevati costi generali. L’Europa ha però stabilito, come per le colonnine, una distanza minima di 200 km sulle principali arterie europee.

Vi è anche un’operazione volta a rafforzare l’industria dei micro chip, aumentando i siti produttivi e la creazione di un mercato interno tale da poter ridurre le dipendenze dai paesi esteri, primi fra tutti quelli orientali.

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