Il mercato dei B-SUV è in assoluto il più gettonato d’Italia. La maggior parte degli automobilisti del Belpaese è alla ricerca di un’auto compatta e a ruote alte. Lo dicono i dati. Ovviamente, anche Kia vuole essere della partita e per conquistare un’importante fetta di torta ha dato una bella rinfrescata alla sua Stonic che, più che soggetta a un’opera di restyling, sembra tutta nuova. Questo veicolo è stato lanciato per la prima volta nel 2017, riscuotendo un buon successo in Italia grazie alle 27.206 unità immatricolate, ma ancor meglio ha fatto il secondo atto, che dal 2021 a oggi ha registrato 35.461 vendite. Ora tocca alla nuova Kia Stonic che non cambia solo esteticamente, affilando molte delle sue armi a disposizione. L’abbiamo provata in anteprima sulle strade della provincia di Varese.
Avanti col family feeling
Sebbene le dimensioni restino invariate (4,17 metri di lunghezza), l’effetto che la Stonic produce nell’occhio di chi la guarda è quello di un veicolo totalmente inedito. Si nota, certamente, il family-feeling con le ultime creazioni del marchio, elemento che dona freschezza e modernità. Dunque, abbiamo il nuovo logo a capeggiare su cofano e portellone posteriore, mentre i gruppi ottici assumono un taglio verticale, con luci DRL a LED. A proposito di questi ultimi, è bello l’effetto di cucitura con la linea di cintura che scorre lateralmente per congiungere anteriore e posteriore. Sempre davanti la mascherina “Tiger Nose” non scompare, ma si accentua, per conferire maggiore forza comunicativa. Al posteriore, il nuovo paraurti scolpito fa la sua figura. Cerchi in lega da 16 o 17’’, mentre arrivano in listino ben nove colorazioni. C’è l’imbarazzo della scelta.

Abitacolo più moderno
Apprezzabile anche il lavoro di ammodernamento degli interni. La plancia è stata ridisegnata con linee più pulite e sono stati utilizzati dei materiali di maggior pregio. Interessante anche il volante di nuova fattura a tre razze (sulla GT Line), più ergonomico e dotato di sensori che monitorano lo stato di attenzione del guidatore. A livello di colpo d’occhio, la Stonic guadagna due schermi uniti e grandi (da 12,3’’ ciascuno), con menù ordinati e una grafica chiara. L’entry level, purtroppo, ha soltanto il cluster analogico. Il climatizzatore ha i tasti touch, non fisici alla vecchia maniera, al di sotto dello schermo centrale. Comunque, sono grandi e di facile comprensione.

Gamma motori completa
Kia adotta sì una scelta conservativa e pragmatica, ma la gamma di motori destinata alla sua Stonic rinnovata è attenta alle esigenze del mercato, pensando soprattutto all’incombente normativa Euro 7, che il colosso coreano andrà a coprire. Dunque, sotto al cofano della B-SUV troviamo il pacioso 1.0 TGDI da 100 CV, a tre cilindri, rigorosamente a benzina, mentre per chi vuole un pizzico di elettrificazione può optare per il 1.0 TGDI da 115 CV con tecnologia mild-hybrid a 48 CV. Infine, per gli amanti del GPL c’è una bella notizia, perché nel 2026 ci sarà anche questa variante di serie. La trazione è rigorosamente anteriore, in fondo, questa è un’auto prettamente urbana, anche se non disdegna la gita fuori porta.

Kia Stonic, come va su strada
Il tre cilindri, quando lo stuzzichi tirando le marce, borbotta. È un timbro un po’ ruvido e affabile che sembra dirti “vai, continua pure”, lo stesso spirito da compatta coraggiosa che non pretende d’essere un’auto sportiva, ma nemmeno vuole passare per remissiva. È la voce della Kia Stonic mild-hybrid, quella della nostra prova, accoppiata a un cambio manuale a sei rapporti che di manuale ha quasi solo il nome. Già, perché l’iMT – il manuale intelligente – sostituisce la tradizionale frizione idraulica con un attuatore elettroidraulico. Sembra un dettaglio da ingegneri, ma si traduce in ciò che davvero conta: passaggi di marcia morbidi, quasi vellutati, senza quel colpetto secco che spesso tradisce i cambi tradizionali quando sei costretto a muoverti nel traffico come in una partita a scacchi.

E infatti, in città, dove la mano destra fa su e giù tra volante e leva come un pendolo ritmato dall’asfalto, la Stonic non ti affatica. Salire, scalare, risalire: diventa un gesto naturale, quasi rilassante. Per i più pigri – quelli che dopo una giornata di lavoro considerano la frizione una punizione greca – c’è anche il doppia frizione DCT a 7 rapporti. Funziona bene, velocissimo, dolce il giusto, ma costa 1.500 euro in più. Questione di filosofia personale, e di portafoglio.

Sulla strada, la Stonic si muove con la compostezza di chi ha capito perfettamente il proprio ruolo. Non vuole farti credere di essere sportiva, non punta a strapparti un sorriso in curva con chissà quale agilità da hot hatch. Ma non è nemmeno molle. Le sospensioni, anzi, mostrano un equilibrio sorprendente: assorbono crepe e tombini senza trasformare la schiena in un campo minato, ma quando ti prende quella voglia un po’ adolescenziale di affrontare una rotonda con un filo di brio, lei non molla. Non si scompone, non si offende, non si tira indietro. È una compatta sincera, che non ti racconta quello che non è. Ed è proprio in questa onestà meccanica che la Kia Stonic trova il suo carattere semplice, pulito, quasi rassicurante. Di quelli che, alla fine di un viaggio, ti fanno dire: “Sì, con lei ci salirei di nuovo”.
Listino prezzi
Kia Stonic viene proposta in tre allestimenti: Urban, Style e GT Line. Si parte da un prezzo di 22.800 euro per la Urban 1.0 TGDI fino ad arrivare a un massimo di 30.750 euro per la GT Line mild-hybrid.
Fino al 31 dicembre 2025 sarà attiva una promozione che consentirà di mettere mano su una nuova Stonic con 17.950 euro (35 rate da 129 euro e anticipo di 4.450 euro). L’obiettivo della Casa coreana è di riuscire a centrare le 8.500 unità nel 2026, un traguardo possibile.