Automotive

Il primo report su elettrico e nuovi posti di lavoro: ecco la previsione

Con una visione strategica che si basa su uno sforzo industriale nell'immediato periodo, la ramificazone della eMobility può diventare un volano per l'occupazione

Il primo report su elettrico e nuovi posti di lavoro: ecco la previsione

Implementare il mondo dell'elettrico non è solamente una strada percorribile per una mobilità a zero o bassissime emissioni ma anche uno strumento capace di generare nuovi posti di lavoro. Il report E-Motus in collaborazione con Cami, presentato durante il primo incontro dell'Osservatorio sulle trasformazioni dell'ecosistema automotive italiano è esplicativo in tal senso. Considerando le nuove sotto filiere della mobilità elettrica, infatti, una proiezione indica che i posti di lavoro del settore auto possono aumentare del 6% entro il 2030.

Ovviamente, questo richiede uno sforzo industriale non indifferente nell'immediato futuro, che si deve accompagnare a una forte lungimiranza in tal senso. Ma non è un obiettivo impossibile, considerando anche che 7.000 nuovi occupati possono arrivare dal segmento infrastrutture ed energia al servizio della eMobility. Il report E-Motus e Cami è frutto della mappatura di 2.400 aziende italiane fornitrici di componenti a livello nazionale e internazionale, che al momento impiegano 280 mila addetti. La proiezione dello studio è stata possibile grazie una metodologia in grado di catalogare, per la prima volta, anche tutte le attività connesse alla produzione di veicoli elettrici. Una novità per il nostro Paese, capace di fornire un quadro accurato per il futuro dell'automotive orientato all'elettrico.

"Non si può rimanere indifferenti davanti a questi numeri, è evidente che per rilanciare l'industria italiana dell'auto occorra puntare subito sulle tecnologie in espansione, perdere tempo vorrebbe dire indebolire ulteriormente il settore e cedere ad altri Paesi la nostra leadership nella componentistica", ha dichiarato Massimo Nordio, presidente di Motus-E. La filiera dell'automotive e le sue ramificazioni orientate alla mobilità elettrica rappresentano il futuro dell'Italia anche in chiave occupazionale. "La filiera italiana dell'auto ha il potenziale per rimanere protagonista nell'industria.

Ciò a patto che gli investimenti in nuove competenze e l'azione di riposizionamento siano rapidi, mirati e sostenuti da opportune azioni di policy", ha aggiunto Francesco Zirpoli, direttore scientifico del Cami.

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