Dalla punzonatura all’arrivo a San Lazzaro: la Fiat 600 ’56 sfida il cronometro nella prima tappa della 1000 Miglia 2025

La prima tappa è proseguita verso Verona, con passaggi tecnici a Bovolone e Ferrara

Dalla punzonatura all’arrivo a San Lazzaro: la Fiat 600 ’56 sfida il cronometro nella prima tappa della 1000 Miglia 2025
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Il rombo dei motori, l’adrenalina che si fa strada tra le dita e il fascino di un viaggio che è una leggenda: così è iniziata la prima tappa della Mille Miglia 2025, un’edizione speciale che quest’anno segue un percorso a “otto” ispirato alle corse anteguerra. A bordo di una Fiat 600 del 1956, simbolo di un’epoca e protagonista del 70º anniversario della sua nascita nel 1955, abbiamo attraversato un’Italia che sembra fermarsi a guardare il passaggio di queste icone su quattro ruote.

La partenza

Dopo la tradizionale punzonatura – il rito sacro che ufficializza la partecipazione alla gara – la nostra Fiat 600 è partita da Brescia, imboccando la Valle Sabbia e attraversando Prevalle, Gavardo e Villanuova sul Clisi. Il viaggio ha poi abbracciato le sponde del Lago di Garda, con tappe tra le bellezze di Manerba, Moniga, Soiano, Padenghe, Desenzano, Sirmione e Peschiera, luoghi ricchi di storia e scenari da cartolina che hanno fatto da cornice a una prova di precisione e costanza.

Punzonatura
La tradizionale punzonatura prima della partenza

La prima tappa

La prima tappa è proseguita poi verso Verona, con passaggi tecnici a Bovolone e Ferrara, fino all’arrivo a San Lazzaro di Savena, primo traguardo. Un percorso che ha messo a dura prova pilota e macchina, non per la velocità, ma per la capacità di rispettare una tabella di marcia precisa fino alla frazione minima di secondo, elemento cruciale in una Mille Miglia che premia la regolarità più che la corsa pura. In questo contesto, la Fiat 600 ha mostrato la sua anima indomita: leggera, agile e con un carattere che non teme il caldo né le insidie del percorso, si è confermata un simbolo per il Belpaese, capace ancora oggi di far battere forte il cuore degli appassionati.

Meccanici fiat
I meccanici Fiat mentre fanno rifornimento di benzina

L'arrivo

L’arrivo a San Lazzaro di Savena ha sigillato una prima giornata di gara che è stata più di una semplice corsa: è stato un viaggio nella memoria, nel tempo e nell’eleganza delle auto d’epoca, dove la vera sfida è stata la precisione, il controllo e l’amore per ogni dettaglio di una delle gare più belle del mondo.

Il calore della gente

Ma a rendere davvero speciale questa prima tappa non sono solo i paesaggi mozzafiato o la sfida con il cronometro: è il calore della gente. In ogni città, in ogni piccolo paese attraversato, c’erano persone assiepate lungo la strada, famiglie intere con bambini sulle spalle, anziani con lo sguardo emozionato, appassionati e curiosi pronti a salutare ogni passaggio con applausi, sorrisi e bandiere al vento.

È come se l’Italia intera si fosse data appuntamento lungo il tracciato, trasformando ogni sosta e ogni curva in una festa popolare. Un’energia contagiosa che si avvertiva in ogni tratto, come un abbraccio collettivo a chi, al volante, sta portando avanti una tradizione che parla di motori, di memoria e di bellezza senza tempo.

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