Targhe automobilistiche, cambia la prima lettera. Tutto quello che c'è da sapere

Dopo circa 5 anni e mezzo va in soffitta la lettera iniziale G: la H potrebbe durare fino a fine 2029-inizi 2030

Targhe automobilistiche, cambia la prima lettera. Tutto quello che c'è da sapere
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A partire da maggio 2025 si sono iniziate a vedere in giro le prime auto con le nuove targhe "HA", quelle che di fatto hanno soppiantato le "GZ". La lettera G, pertanto, viene lasciata alle spalle nell'ambito delle immatricolazioni, e ci sono voluti quasi 5 anni e mezzo perché ciò accadesse: la prima sequenza, la GA000AA, risale infatti al mese di gennaio del 2019.

Analizzando le varie combinazioni alfanumeriche per comprendere l'andamento del mercato, partiamo dal presupposto che nelle "nuove targhe", quelle in cui dal 1994 è stata eliminata la sigla iniziale della provincia, ogni lettera iniziale dà la possibilità di ottenere 10.648.000 codici diversi. Escludendo I, O, Q e U per evitare fraintendimenti coi numeri, restano 22 lettere, il che significa 234.256.000 combinazioni totali: a ciò si aggiunga il fatto che nella sequenza si è evitata la combinazione EE (2011) per non creare confuzione con le targhe speciali "Escursionisti Esteri".

Dal 1994 a oggi sono quindi state assegnate 74.536.000 targhe, e considerando il ritmo e le combinazioni mancanti si potrebbe arrivare almeno fino al 2075. Negli anni è possibile notare dei tempi più lunghi di sopravvivenza delle lettere iniziali, a dimostrazione del fatto che c'è stata una evidentre contrazione del mercato: agli inizi si cambiava la lettera iniziale ogni 4 anni, ora siamo saliti fino a 5 e mezzo (F e G). Se si dovesse procedere in questo modo, la H potrebbe durare fino a fine 2029-inizio 2030.

Come detto queste "nuove" targhe slegate dalla sigla della provincia nascono nel 1994 grazie a Mario De Angelis, ingegnere della Motorizzazione. La combinazione prevede due lettere, tre numeri e altre due lettere: si parte da AA000AA e si sale progressivamente prima coi numeri (fino ad AA999AA), poi si riparte da 000 ma cambia l'ultima lettera (AA000AB) e tornano a salire i numeri ( AA999AB). Da AA999AZ si passa ad AA000BA e così via fino ad AA999ZZ, poi si modifica la combinazione delle prime due lettere AB000AA, e la ovvia conclusione sarà ZZ999ZZ.

Nella storia delle targhe una svolta importante si ebbe dal gennaio 1999, ovvero a partire da BB000HH, quando la combinazione alfanumerica viene bordata su ambo i lati di blu: a sinistra trova posto la bandiera europea con le stelle gialle e la I di "Italia", a destra c'è il posto per inserire l'anno e la provincia, ma si tratta di elementi facoltativi.

Oltre alle targhe "classiche", ve ne sono di speciali, come ad esempio le "quadrotte", cosiddette per la loro forma quadrata, nella quale la sequenza alfanumerica si dispone su due righe. Introdotte anch'esse nel 1994, sono state studiate per mezzi che per loro caratteristiche non hanno spazio per ospitare una targa rettangolare allungata, e in genere le ritroviamo su furistrada o auto per i mercati stranieri). La sequenza non cambia, a parte il fatto che essa è iniziata da ZA000AA, e nella progressione mantiene la Z iniziale. Le bande laterali azzurre sono state aggiunte sempre nel gennaio del 1999 ( ZA400LV).

Altre targhe speciali sono quelle destinate dal 2006 alle auto della polizia locale (da YA000AA, con la Y iniziale fissa), e dal febbraio del 2013 a rimorchi, semirimorchi, roulotte e carrelli appendice (da XA000AA con X iniziale fissa). Altri casi unici sono le CC (Corpo Consolare), le CD (Corpo Diplomatico), le EE (Escursionisti Esteri), e le UN (Nazioni Unite).

Esistono, ma solo in linea teorica, anche le targhe personalizzate, creabili utilizzando lettere e numeri a piacere, rispettando le limitazioni già viste (come l'esclusione di I, O, Q e U): introdotte con la riforma del Codice della strada del 2010,

non sono tuttavia realizzabili, in quanto ancora mancano i decreti attuativi che chiariscano con precisione le modalità. L'obiettivo era quello di arrivare a una portabilità della targa, ma per ora resta soltanto un'idea.

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