Tesla richiama oltre 360 mila auto: ecco cosa è successo

Un richiamo imposto dall’ente per la sicurezza stradale USA, ma l’azienda non è d’accordo

Tesla richiama oltre 360 mila auto: ecco cosa è successo

Tutti, o quasi tutti, conoscono Tesla e la sua filosofia costruttiva in ambito automotive: vetture smart, semplici, minimali, che focalizzano l’intera attenzione sulla user experience e sulla guida autonoma. Proprio questo, infatti, sembra aver rappresentato uno dei principali ostacoli durante il processo evolutivo del brand e delle sue auto. Non sono pochi infatti gli incidenti collezionari nel corso degli anni, alcuni da attirbuirsi alla disattenzione dei guidatori e altri, probabilmente, ad anomalie del sistema. Proprio il software di gestione della guida autonoma, a detta dell’ente statunitense per la sicurezza stradale, sarebbe da aggiornare o da rivedere.

L’anomalia riguarderebbe alcuni modelli di Model S o Model X prodotte tra il 2016 e il 2023 e le più recenti Model Y prodotte a partire dal 2020, come riportato anche dal Finalcial Times. Il problema, tuttavia, riguarderebbe tutte le vetture dotate della versione beta del sotware in questione, per un totale di oltre 1,3 milioni di veicoli immatricolati nel 2022 in tutto il mondo. Secondo alcune indiscrezioni, ma non ancora confermate, l’azienda addebiterebbe un costo di circa 15 mila dollari ai clienti per l’operazione.

Un altro problema da gestire per il magnate Elon Musk, ora alle prese con diversi grattacapi tra cui la gestione di Twirtter e le sempre meno celeri consegne dei suoi veicoli marchiati Tesla. Il noto sistema Autopilot non è nuovo ad attacchi da parte di autorità ed enti per la sicurezza stradale, ormai diverse volte rivisto e aggiornato nel corso degli ultimi anni. Tuttavia, la versione beta ad oggi rilasciata, non sarebbe ancora all’altezza degli standard di sicurezza richiesti da alcuni enti, contrariamente a quanto invece afferma la stessa compagnia americana.

La nostra esperienza con l’Autpilot

Possiamo però offrirvi una nostra visione del problema: abbiamo recentemente provato la nuova Tesla Model X Plaid, la versione più potente da oltre 1.000 CV (la cui prova sarà pubblicata a breve) e, ovviamente, abbiamo testato anche il tanto discusso sistema Autopilot. In ambito autostradale l’abbiamo semplicemente trovato impeccabile, capace di leggere e gestire quasiasi situazione in totale tranquillità. Nonostante sia richiesta meno “attenzione” rispetto ad altri sistemi di altri costruttori, non ci siamo però mai fidati a delegare completamente le operazioni alla vettura, rimanendo comunque vigili e pronti con le mani vicino al volante. Tutte le volte che il sistema è andato in crisi è stato per colpa della segnaletica stradale non chiara o per movimenti azzardati di altri automobilisti.

In altri contesti invece, soprattutto in città o strade extraurbane, la situazione è ben diversa: le nostre strade ricche di diversità, rotonde, attraversamenti e dossi non si sposano con il sistema. In città è sempre meglio prendere il caro e vecchio volante in mano e gestire personalmente la marcia del veicolo.

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