Giovedì 27 ottobre i giovani dei Centri sociali avevano protestato davanti a palazzo Marino per gli sgomberi di alcuni alloggi Aler al Ticinese e il giorno dopo, quasi come risposta, altri abusivi erano stati sfrattati dal Giambellino. Con conseguente strascico di polemiche e soprattutto roventi insulti rivolti attraverso i diversi siti antagonisti a «Stanlio e Ollio», soprannomi dati a Pisapia e Limonta per le relative «stazze». Messaggi che non lasciano presagire nulla di buono per quanto concerne lordine pubblico perché se si interrompe la tregua tra giunta e area radicale, assisteremo a un autunno molto caldo. Sembra dunque già sul punto di finire la «luna di miele» tra la giunta di centro sinistra guidata da Giuliano Pisapia e gli autonomi, andati in massa a votare in primavera, a differenza di altre consultazioni, politiche o amministrative. Grazie anche alla mediazione degli «uomini di collegamento» del candidato sindaco, cioè Paolo Limonta, maestro elementare dal fisico da lottatore, e Luciano Muhlbauer, ex consigliere regionale di Rifondazione. Entrambi sempre presenti alle manifestazioni. Anche quelle finite in tafferugli. Una «sirena» che aveva fatto breccia in particolare nei cuori di alcuni Centri sociali che si erano poi spesi in campagna elettorale. Tra i lazzi e lo scherno dei «duri e puri» che mai si sarebbero «sporcati» con la politica politicante. E già dopo le elezioni erano cominciati i primi sfottò in rete verso coloro che, con la vittoria di Pisapia, sarebbero passati allincasso. Vale a dire lassicurazione che lo spazio occupato non sarebbe stato sfrattato, indicati con «nome e cognome»: Cantiere, Collettivo Corsari e Zona autonoma Milano.
Passata lestate, con lautunno arrivano le prime delusioni. Il 9 settembre viene sgomberata una famiglia al Corvetto, il 28 unaltra a San Siro. E ancora il 25 ottobre cinque appartamenti al Giambellino vengono liberati dagli abusivi con gran spiegamento di polizia e carabinieri e molta tensione in piazza, fino a venerdì 28, ultimo sgombero, un paio di alloggi al Giambellino. In mezzo anche lintervento della forza pubblica in via Airaghi per demolire 50 baracche e allontanare 41 famiglie composte da 85 adulti e 48 minori.
Insomma la misura è colma e in questi giorni in rete scoppia la rabbia. «Le illusioni sono cadute! La giunta Pisapia è come le altre, e serve gli stessi interessi forti di palazzinari e banchieri! Svegliamoci, smettiamola di delegare e autorganizziamoci per resistere» inizia alle 9.13 di venerdì un primo arrabbiato su Indymedia. A cui risponde un «pacifico» anonimo che, dopo una bestemmia, lancia la parola dordine «sfasciate tutto» e riserva un delicato pensiero al sindaco «Pisapia è una m...». Rintuzzato da un altro antagonista: «La giunta Pisapia è come le altre. Ci voleva unintelligenza superiore per capire che le amministrazioni locali, tutte, sono al servizio dei veri poteri che dominano le città...svegliamoci, smettiamola di delegare e autorganizziamoci per resistere».
Passano poche ore e alle 15 arriva un secondo corrosivo intervento: «Gli Stanlio e Olio milanesi, Pisapia e Limonta, dopo aver promesso tutto a tutti si son fatti i c... loro, aumentato del 50 per cento il biglietto Atm, Ecopass da gennaio per tutti a 5 euro, indipendentemente dallauto, ma soprattutto continuato i drammatici sgomberi iniziati dalla Moratti e dallo sceriffo de Corato. In questi giorni diverse famiglie sono rimaste senza casa: Limonta doveri? Domani (sabato 29 ottobre, ndr) i nazi di fogna nuova (Forza Nuova) manifesteranno a Milano: Limonta dove sei? Che tristezza!». Segue un profluvio di commenti «Veramente ma che ti aspettavi!!! Una Milano rossa...ma fammi il piacere...» si indigna il primo «compagno» cui fa eco un secondo: «Ma non era Pisapia che i fasci porta via? Ci avete detto un sacco di balle, sono i soliti arruffoni. E via i terreni per Cabassi». Ancora più diretto il terzo: «Sgomberati altri 2 appartamenti in Giambellino, vaff... a Pisapia e tutta la sua gente. La casa è un diritto». Fino al quarto che lancia la parola dordine «Limonta doveri? Limonta dove sei? Ma dove siamo noi?!!! Che cosa ci aspettiamo da una giunta comunale?».
Messaggi che lasciano poco spazio allimmaginazione, larea radicale milanese è in subbuglio, impossibile sapere cosa abbiano promesso Limonta e Muhlbauer agli antagonisti. Impegni comunque non rispettati.
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