Gli autorevoli babbei

Il settimanale scientifico Nature del 16 Marzo 2006 nel suo rapporto dedicato a salvare la scienza italiana riporta con vivo compiacimento l’astuta domanda fatta, nell'imminenza delle nuove elezioni, dal candidato premier Romano Prodi a un gruppo di eminenti scienziati italiani: cosa fareste se, a seguito delle imminenti elezioni, un nuovo governo da me guidato assegnasse 400 milioni di euro all'anno per cinque anni alla ricerca italiana? La risposta degli illustri scienziati, allettati da tale prospettiva, fu condensata, dopo lunghi studi, in 10 pagine di dettagliate proposte e in un convinto supporto elettorale al candidato premier.
Il recente decreto «salva spese» del ministro Bersani ha imposto alle Università italiane, per la prima volta nella storia, di ritornare immediatamente al Tesoro, solo per questo scorcio di anno, oltre 70 milioni di euro. La colpa di tutto ciò è, con tutta probabilità, da addebitarsi all'ex ministro Moratti. Infatti sembra che, di fronte alle legittime proteste degli accademici, sia emersa la seguente riflessione: se il precedente governo avesse raddoppiato gli stanziamenti alle Università nello scorso anno, questi tagli ora non avrebbero conseguenze di rilievo. Colpiti dall'acutezza di tale argomentazione gli accademici si sarebbero assunti il compito di illustrare questo punto di vista, a loro rischio e pericolo, ai colleghi delle rispettive sedi universitarie, con particolare riferimento al taglio previsto alle Università per il 2007 dal decreto Bersani di ulteriori 200 milioni di euro.

Si attendono commenti dall’autorevole settimanale inglese «indipendente» sulle incisive azioni di supporto alla ricerca italiana adottate tempestivamente dal governo Prodi.

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