Massimo Restelli
da Milano
«Avenida del Parc Logistic, Barcelona»: potrebbe essere questo lindirizzo di «Auto-Bertis», il nuovo colosso autostradale europeo da 25 miliardi di capitalizzazione che prenderà forma dallunione tra litaliana Autostrade e la spagnola Abertis. Il matrimonio, tecnicamente una fusione per incorporazione tra le due holding, sarà celebrato nel tardo pomeriggio di oggi dai rispettivi consigli di amministrazione con la firma di un memorandum di intesa. Per i dettagli è necessario attendere questa sera quando, su richiesta della Consob, dovrebbe essere ufficializzata loperazione. Domani è attesa una conferenza stampa a Roma con il presidente Gianmaria Gros-Pietro e lad Vito Gamberale ma il percorso dovrebbe concludersi entro lanno con la nascita del maggior gruppo del settore nel Vecchio continente (45 miliardi il valore dimpresa, debiti compresi).
Numeri che nelle aspettative permetteranno di sfruttare al meglio il mercato dei capitali anche in vista di unulteriore espansione internazionale dellaggregato che sarà quotato a Milano, Madrid e Barcellona. Tanto che «Auto-Bertis» avrebbe già verificato la possibilità di realizzare altri 13 miliardi di investimenti da aggiungere ai rispettivi «impegni» nazionali dei due gruppi. Malgrado le preoccupazioni espresse dal mondo della politica, a valle delle nuova holding, che avrà sede a Barcellona per sfruttare una più favorevole normativa sullammortamento dellavviamento, rimarranno infatti intatte le due società operative. Ma il nuovo gruppo (che avrà una rete autostradale distribuita in Europa, Nord e Sud America) poggia anche sulla volontà industriale di sfruttare il presidio di Abertis in settori «contigui» come i parcheggi e gli aeroporti. Limpianto prevede una fusione «tra pari» sul modello di Unicredit-Hvb: Abertis emetterà nuove azioni destinate a essere scambiate alla pari con quelle di Autostrade che, per pareggiare il proprio valore a quello dellalleato, staccherà un dividendo straordinario da 2,1 miliardi (3,75 euro ad azione).
I Benetton saranno i principali azionisti tramite la holding Schemaventotto (25%), mentre il fronte spagnolo raggiungerà il 30% sommando Caixa (13%), Acs (14%) e Caixa dEstalvis. Previsto, infine, un diritto di prelazione incrociato tra i primi 3 soci. Un equilibrio che si dovrebbe riflettere nel board dellaggregato che avrebbe 22 consiglieri. Due sia i presidenti (tra cui Gros-Pietro) sia i vicepresidenti, mentre lamministratore delegato sarà espresso a rotazione iniziando dagli iberici: in pole position figura lattuale ceo di Abertis, Salvador Alemany.
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