Un uomo mette il caffè sul fornello, poi si distrae; il caffè tracima e spegne il fuoco, a quel punto il signore decide di prendere il caffè al bar: e si dimentica di spegnere il gas. Dieci minuti dopo, tornando a casa, vede il palazzo circondato dai carabinieri: che lo ammanettano e lo sbattono in galera con laccusa di strage. Un incubo senza fine. Secondo laccusa, aveva lasciato il gas acceso per saturare lappartamento e fare saltare in aria il palazzo.
Accade tutto il 15 febbraio 2005 in via Val Bavona, al Lorenteggio. Lo tengono a San Vittore quindici mesi, al processo il pm chiede per lui dieci anni, ma la Corte dassise lo assolve. La Procura non si arrende, fa ricorso, ieri torna a chiedere per il signore distratto la condanna a dieci anni di carcere anche se si è dimostrato che non cera nessun pericolo di esplosione. Ma la Corte dassise dappello mette la parola fine alla faccenda assolvendo di nuovo limputato, difeso da Manuela Marcassoli. Basterà, per chiudere lincubo?
Come sia potuto accadere tutto ciò, si spiega solo con linvincibile potenza del pregiudizio. Certo, il protagonista - Giorgio Gallo, 54 anni - è un tipo stravagante: faceva il musicista e poi ha mollato tutto, a volte litiga con i vicini, anni fa ha sparato con un fucile ad aria compressa dal balcone di casa. E anche il giorno del fattaccio si è messo a giocherellare in balcone con una scacciacani. Sono quei colpi a convincere un vicino, quello che da tempo litiga con il nostro eroe, a chiamare il 112, mentre Gallo - visto che il caffè è tracimato - se ne va al bar.
Intanto nel palazzo accade di tutto. Arrivano i carabinieri. «Attenti, quello una volta ha sparato». Tutti pensano che Gallo sia in casa, asserragliato e pronto a fare una strage. I carabinieri indossano i giubbotti antiproiettile. Al «via» parte il raid, la porta viene sfondata armi in pugno: ma il bilocale è deserto. Gallo viene bloccato poco dopo, non gli danno molto tempo di dare spiegazioni. Ma a portarlo in galera con unaccusa da ergastolo è probabilmente il gusto per lumorismo fuori luogo: quando i carabinieri lo ammanettano dice «Ehi, avete arrestato Diabolik».
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