Aveva previsto il disastro, ora è minacciato

MessinaChissà che fine ha fatto, Gaetano Sciacca. E chissà che fine ha fatto la sua relazione del 2007, quella in cui denunciava il totale dissesto idrogeologico del territorio di Messina poi puntualmente collassato sotto l’acqua rovesciata dal nubifragio. Il telefono squilla a vuoto da giorni, rintracciare Sciacca è praticamente impossibile, incontrarlo neanche a parlarne. Eppure lui in questa storia è uno di quelli che hanno la coscienza più pulita. Il capo del genio civile lo aveva detto tanto tempo fa: «Quelle colline sono pericolose, pericolanti. Basta un po’ di pioggia e si rischia il crollo». Non lo avevano ascoltato, erano andati avanti per la loro strada, gli altri, i presunti colpevoli. Oggi, purtroppo, i fatti gli hanno dato ragione ma lui, dopo un paio di comparsate in tv e qualche intervista è letteralmente scomparso. La giustificazione ufficiale è che si è sentito sovraesposto.
La sensazione è che Sciacca non voglia più farsi vedere in giro, forse perché qualcuno gli ha fatto notare che si sta creando qualche nemico di troppo. C’è già chi parla di uomo nel mirino. Un eccesso, indubbiamente, anche se qualche preoccupazione concreta questa storia deve avergliela creata, visto che proprio ieri l’ingegnere capo del genio civile di Messina ha dato appuntamento ad una troupe televisiva alle sei del mattino, in un paese semisperduto tra le montagne. Uno dei luoghi nei quali Sciacca era ieri mattina, per una verifica tecnica delle condizioni di quelle zone: Itala e le colline circostanti, solo sfiorate dalla tragedia ma comunque danneggiate dalle frane. Sciacca è stato sul posto per tutta la mattinata, poi è andato via. Chiamato in altri luoghi, ha spiegato.
In realtà, sembra che dopo Itala Sciacca sia andato direttamente nella caserma dei carabinieri di Messina Centro, per rilasciare dichiarazioni importanti. I militari sulla questione mantengono il massimo riserbo. Ma alcuni testimoni giurano di aver visto Sciacca al momento di entrare nella caserma con il viso piuttosto impaurito. È stato ascoltato per parecchio tempo, almeno un’ora. Resta da capire perché è avvenuto questo incontro. Se l’ingegnere sia stato convocato per le sue informazioni sul territorio e ascoltato come persona informata sui fatti o, molto più probabilmente, perché qualcuno lo ha minacciato. Magari Sciacca potrebbe essersi presentato spontaneamente in caserma per rendere dichiarazioni utili alle indagini oppure ancora per segnalare qualche timore, preoccupazione. C’è chi dice che le sue parole siano state mal digerite da tutti gli altri personaggi coinvolti direttamente o indirettamente in questa storia. Gli amici più stretti parlano di paura dell’ingegnere per sé e per i suoi familiari. Così si spiega il suo silenzio, così si spiega la sua scelta di non apparire più e questo improvviso allontanamento dalle telecamere, proprio nei giorni in cui avrebbe potuto raccogliere elogi per lo splendido lavoro svolto dalla sua squadra. Un lavoro reso inutile dalla mancanza di attenzione di chi avrebbe dovuto e potuto ascoltare il grido d’allarme del genio civile e non lo ha fatto.
Un lavoro del quale peraltro al momento non c’è traccia.

La relazione del genio civile che fino a qualche giorno fa era di pubblico dominio adesso sembra essere sparita nel nulla. Chissà che fine ha fatto. L’importante è che, se esiste, una copia di queste informazioni sia in mano alla procura. Che chiarirà, si spera, i contorni di una storia che somiglia sempre più ad un giallo.

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