Ora salterebbero fuori unaltra amante, un diario segreto, un figlio mai nato e uno psicoterapeuta in irrefrenabile fregola di parlare. La vicenda rosa - qualcosa a cavallo tra una telenovela e un discutibile reality show - che ha come protagonista don Sante Sguotti, quarantenne parroco di Monterosso, frazione di 780 anime alla periferia di Abano Terme (Padova), rischia così di diventare una storia infinita. Alla quale tutte le persone di buon senso, e anche di buon gusto, vorrebbero tanto mettere la definitiva parola «fine».
Comunque, per comodità di lettura, ecco un breve quanto necessario riassunto delle puntate precedenti. Sulle spalle di don Sante, sacerdote battagliero e molto amato dai propri parrocchiani, era piovuta da qualche di tempo laccusa di essere il padre di un bambino di un anno. E su questa voce era iniziato un braccio di ferro tra lui e la curia padovana. Questa fermamente decisa a rimuoverlo dallincarico; lui altrettanto fermamente determinato a restarsene al proprio posto.
Poi, martedì 28 agosto, la singolare, se non sconcertante conferenza stampa organizzata dal parroco proprio dentro la chiesa di Monterosso. Nel corso della quale don Sante, davanti a fotografi, cameramen e cronisti, nonché affiancato tutto il tempo come unombra da un inviato della trasmissione Le Iene, aveva ammesso di essere innamorato della madre di quel bimbo, di volersi fidanzare a breve con lei, negando però di aver avuto con lei rapporti intimi. Casto era, insomma, e casto intendeva rimanere. Smentendo così di fatto, pur senza dirlo chiaramente, di essere il padre del piccolo. «Se lo sono, decidetelo voi», era stata la sua interlocutoria e fumosa battuta.
Sale, comunque, gettato sulla ferita apertasi - è il lamento della Curia - nel «corpo» della comunità dei fedeli. Col che il vescovo non ha potuto far altro che riaffermare al parroco, tramite atto notarile, lingiunzione ad andarsene. Ma don Sguotti, non pago, in una successiva conferenza stampa ha rincarato la dose annunciando addirittura lintenzione di fondare «la Chiesa dei peccatori». Tra i quali, ovviamente, ha messo anche se stesso. E ormai obnubilato da una evidente cupio di apparire, lo ha confessato in una trasmissione televisiva Rai. Ricostruendo la vicenda in una fascia mattutina di massimo ascolto e dicendo tra laltro di essere «una pecorella smarrita, un peccatore, un imbroglione e un furbetto (pure lui! non ci bastava Ricucci?, ndr)».
Fin qui i precedenti. Poi, la scorsa notte, il colpo di scena. Con il tentato ingresso in chiesa, dove si svolgeva unanimata assemblea dei parrocchiani, di Armando Villani, psicoterapeuta di Montegrotto Terme. Era lui la controparte del parroco in una causa legata alla destinazione di un terreno che si stende proprio dietro la canonica. E sempre lui sarebbe stato - stando almeno alle accuse formulate dal sacerdote - il propalatore della maliziosa voce che accusava don Sante di essere diventato papà.
Respinto a suon di urla, Villani si è rivolto ai cronisti, tenuti fuori anchessi dai ragazzotti dellimprovvisato servizio dordine organizzato dal «don». E ha parlato. Altroché, se ha parlato... «Per due anni don Sante ha avuto una relazione, terminata un anno e mezzo fa, con una ragazza. Da lei voleva anche un figlio, al punto di aver dettato le condizioni di vita prematrimoniale - ha dettagliato lo psicoterapeuta -. Anzi, le ha scritte nel diario della giovane che poi, in grave stato di prostrazione, ha rischiato il suicidio.
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