Le avventure di Ferdinand nei bassifondi della Capitale

Criminali, prostitute, locali a luci rosse e un uomo buono (ebreo)

Le avventure di Ferdinand nei bassifondi della Capitale
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Dopo Guerra, primo degli inediti céliniani ritrovati fortunosamente nel 2021 e pubblicato da Adelphi in edizione italiana nel 2023, ora esce per lo stesso editore l'attesa traduzione del manoscritto Londres (Londra, traduzione di Ottavio Fatica, pagg. 504, euro 25), nelle intenzioni di Céline seguito di Guerre da una lettera di Céline a Eugène Dabit del 14 luglio 1934: "A proposito farò uscire un primo libro tra un anno, è deciso Enfance, La guerre, Londres".

Secondo Régis Tettamanzi che ha curato l'edizione per la collana Blanche di Gallimard: "Londres I è più rielaborato di Londres II e III" e si può quindi ipotizzare che la scrittura di Morte a credito gli abbia richiesto tanti sforzi che alla fine "abbia lasciato gli altri manoscritti così com'erano". Dagli inizi degli anni 30, Céline aveva previsto di scrivere le sue esperienze londinesi del 1915-1916. Per farlo, si baserà sui suoi ricordi, ma anche su alcuni informatori: il suo amico Georges Geoffroy, Joseph Garcin (che diverrà il Cantaloup di Londres e il Cascade di Guignol's band), Jean Cive, un ex delinquente e John Marks, suo traduttore inglese. Il narratore, Ferdinand, arriva quindi a Londra nel 1915 e frequenta immediatamente l'ambiente malfamato del quartiere a luci rosse di Leicester. La data corrisponde a quella reale dell'inizio del soggiorno londinese di Louis Destouches nel maggio 1915 e durerà esattamente un anno. Viene assegnato al servizio passaporti del Consolato generale di Francia, a Bedford Square. "È probabilmente il periodo meno documentato della vita di Céline", scrive François Gibault. Forse ha frequentato il milieu malavitoso, ma di sicuro con Georges Geoffroy, con il quale stringe amicizia, frequenta i bar, i music hall, i teatri e gli spettacoli osé dell'Empire Theater in cui si svolgono i peggiori traffici, dalla prostituzione alla droga.

Nel romanzo, Ferdinand è il complice dello sfruttatore di prostitute Cantaloup ma soprattutto percorre la capitale inglese da nord a sud e da est a ovest cercando di evitare la polizia, in quanto disertore. Ma non è l'unico a temere di essere fucilato o di essere rispedito nelle Fiandre, sul campo di battaglia: tutti gli uomini dell'entourage di Cantaloup condividono questa paura. Tra risse e criminalità di piccolo cabotaggio. Dopo una di queste i compari vengono medicati e accolti da un povero medico ebreo, Yugenbitz. Il nome di Yugenbitz è Athanase, come quello del Dottor Follet che incoraggerà la vocazione medica di Louis Destouches e diventerà suo suocero nel 1919. La personalità di questo ebreo meraviglierà parecchi . Anzi, si concentra su Ferdinand in quanto individuo: "Comunque non ero mai stato lusingato da nessuno prima d'ora, la prima lusinga che ho ricevuto è quella del sig. Yugenbitz. Gli avrei leccato le mani, sarei morto sul posto io per questo povero coglione ebreo" (pagg. 153).

E Yugenbitz fa di lui il suo assistente e gli instilla il desiderio di essere medico: "Avrei voluto, credo, guarire tutte le malattie degli uomini, che non soffrano mai più 'ste carogne" (pagg. 160). Insomma, il Dott. Yugenbitz è bontà pura e semplice e Ferdinand gli deve la rivelazione della sua vocazione medica, prima ancora di quella letteraria. Ebrei e non ebrei sono imparentati nella disgrazia.

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