Da ieri Christof Innerhofer non è solo il neo campione mondiale di superG ma un pericolo vero per tutti. Chi lo consoce e ha gareggiato contro di lui, ne aveva già intuito il talento, se non proprio dai suoi primi punti in Coppa a Reiteralm - dicemrbe 2006 - , sicuramente dalla sua vittoria sulla Stelvio nel 2008. In questi anni per tutti Inner era il chiudigruppo della ricognizione: occhi azzurri fissati sulla neve, anche a studiare le traiettorie degli altri big. Uno su tutti Hermann Maier, con il quale Inner ha condiviso tante volte i saggi del tracciato di gara.
Sempre meticolosi, sempre ultimi scendere per provare ad essere primi. Inner studiava Maier, incamerava tutto, che tanto poi a rifare certe traiettorie di bravura ce ne vuole a tonnellate in proprio. Ora che il maestro è pensionato, lallievo ha messo le ali, seguendo talvolta Didier Cuche che proprio ieri gli ha rivolto il complimento più grande: da campione uscente - oro a Val dIsère 2009 - Cuche si è detto felice di consegnare proprio allazzurro la medaglia, ricordando che due anni fa, fu proprio Innerhofer a finire quarto. «Ci siamo scambiati le posizioni e lui lo ha meritato pienamente, magari ora gli parlerò un po di meno!».
Complimenti pervenuti anche da Svindal e Kostelic, cui si aggiunge una voce che di solito è sempre fuori dal coro e quindi tanto più sincera. È quella di Bode Miller, lunico che ha sciato sui tempi di Innerhofer pur avendo perso un bastoncino.
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