Lultima volta di Francesco Totti contro Alessandro Del Piero a Roma, in campionato. Potrebbe ancora capitare che i due si incrocino in Coppa Italia, ma in campionato no a meno che il bianconero - in scadenza di contratto - non decida di contraddire se stesso finendo la sua carriera in una squadra italiana che non sia la Juventus: difficile, improbabile, pressoché impossibile. E allora stasera, diciassette anni dopo la prima volta, i due Highlander si saluteranno con il solito calore, probabilmente però non nel momento dello scambio dei gagliardetti. Rito riservato ai capitani, con «gesti che diventano automatici, ripetitivi, per alcuni anche scaramantici, con la testa rivolta a quello che poco dopo accadrà in campo - ha raccontato una volta Del Piero -. Se mi fermo però a pensare al valore di quei momenti, mi accorgo che non sono affatto banali, soprattutto quando dallaltra parte cè un giocatore come Francesco Totti». Avversari sempre, nemici mai. Torinese dadozione il bianconero, romano e romanista il giallorosso: così diversi, eppure così simili al di là del numero dieci indossato che è già di suo sinonimo di grandezza. «Abbiamo molte cose in comune - ricorda Del Piero - e i ricordi del Mondiale vinto ci legheranno per sempre. Con i nostri club siamo stati avversari: io penso che un campione diventi grande anche attraverso gli avversari che affronta. Per questo sarò felice di stringere la mano a Francesco». E se questultimo - the king of Rome is not dead, è la scritta che campeggia sulla home page del suo sito - sarà quasi certamente titolare, non altrettanto si può dire di Del Piero: per sostituire linfortunato Vucinic il ballottaggio pare riguardare Estigarribia e Giaccherini, con il numero dieci e Quagliarella che però spereranno fino allultimo.
Per i due simboli di Juve e Roma è comunque una stagione strana, essendo arrivati a ridosso di Natale senza ancora avere segnato un solo gol: 219 in campo per il bianconero, 470 per il giallorosso. Spiccioli, se confrontati ai bei tempi. Ma le icone sono sempre loro e a mollare non ci pensano nemmeno: pur di vivere una notte da protagonista, Del Piero è sceso in campo incerottato in Coppa Italia, contro il Bologna, reduce dagli otto punti di sutura rimediati tre giorni prima. Ha giocato 120 e fatto capire di essere ancora in grado di trovare giocate importanti: ha messo nel mirino la Roma, cui in carriera ha segnato dodici gol, ma dovrà quasi di sicuro accontentarsi di briciole di partita. In cuor suo, magari Totti (8 gol alla Juve) ringrazierà la scelta di Conte visto che di recente ha dedicato parole al miele allamico neo-37enne: «Alessà, secondo me più invecchi e più metti paura a chi ti deve affrontare. Sei uno dei più grandi in circolazione, ti stimo e ti rispetto». Laltro gli ha risposto «grazie Francé» e, insomma, cè solo da applaudire perché qui non cè finzione. Oggi, giorno in cui un match del nostro campionato sarà per la prima volta teletrasmesso in 3D, andrà per certi versi in scena la fine di unepoca del nostro calcio: Del Piero e Totti (comunque legato alla Roma fino al 2014) non passeranno mai di moda, ma i nuovi eroi sono Marchisio e De Rossi, pur se questultimo è ancora alle prese con il rinnovo del contratto. Non sarà la stessa cosa, ma è anche giusto che sia così: il tempo passa per tutti, i ricordi non si cancellano ma la vita va avanti. Limportante è vivere bene il crepuscolo e non rimanere aggrappati inutilmente a qualcosa che non cè più.
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