È Flacks Group il cavaliere bianco che salverà l’ex Ilva di Taranto. Secondo indiscrezioni raccolte dal Giornale, i tre commissari Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli avrebbero scelto il fondo Usa guidato e fondato da Michael Flacks come partner d’elezione per il rilancio del siderurgico tarantino e renderanno ufficiale la decisione nei prossimi giorni, probabilmente lunedì. Si profila, dunque, un Natale con qualche certezza in più per i 10mila lavoratori del gruppo Acciaierie d’Italia (ex Ilva) che, pur nelle difficoltà sono regolarmente pagati e hanno ricevuto ieri, in anticipo, la tredicesima.
Tornando alla trattativa, ora il governo lavorerà in esclusiva con Flacks per mettere a punto i dettagli del rilancio. Il tutto con tempi abbastanza stretti. Non a caso in questi giorni il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha detto che «sicuramente occorre concludere la cessione dell’azienda, oggi in amministrazione straordinaria, nella prima parte del prossimo anno e avviare così la fase della decarbonizzazione per raggiungere in 4-5 anni la piena decarbonizzazione della siderurgia green in Italia».
Tornando al partner prescelto, Flacks ha sede a Miami, è specializzata in turnaround di aziende in crisi, ma come ha confermato il suo fondatore qualche giorno fa al Giornale, entra nell’affare Ilva «come partner non meramente finanziario». Come, esattamente, declinerà gli aspetti industriali è da vedere. Ma è molto probabile che dietro a Flacks ci sia già un grande player industriale dell’acciaio che potrebbe palesarsi in una seconda fase, una volta risanata e messa in sicurezza l’azienda. Non a caso, il manager ha detto che dietro alla sua offerta ci sono banche italiane, americane e giapponesi.
Flacks prevede investimenti massicci, stimati in circa 5 miliardi di euro per la decarbonizzazione e il rilancio che garantirà 8500 posti di lavoro. L’opzione-Flacks chiede una partecipazione pubblica strutturale, ipotizzata attorno al 40 per cento del capitale. «Una presenza che durerà meno di cinque anni e che il fondo potrebbe rilevare per una cifra tra 500 milioni e 1 miliardo di euro», prevede sempre Mr. Flacks. Una wayout comunque è già in roadmap.
In prospettiva, la produzione di acciaio verrebbe riportata a 4 milioni di tonnellate annue, raddoppiando il livello attuale di un impianto che oggi vede attivo un solo altoforno e registra perdite stimate in 1 milione di euro al giorno. A meno di colpi di scena, Bedrock Industries è dunque fuori dalla gara. Alan Kestenbaum, fondatore e ceo di Bedrock, non ha saputo rilanciare in maniera convincente dopo l’offerta già avanzata ad agosto.
Ma vediamo nel dettaglio l’identikit del nuovo fondo e del suo fondatore. Secondo la Sunday Times Rich List 2025, Michael Flacks ha un patrimonio netto di 1,68 miliardi di sterline.
Nel 1985, il manager quarantenne ha fondato il Flacks Group e, nel corso degli anni, si è occupato dell'acquisizione e del finanziamento di diverse aziende.