Le ali di Milano

Hydrogen Valley Malpensa, decolla il progetto "green"

Obiettivo: la decarbonizzazione del trasporto di passeggeri, merci e del sistema manifatturiero creando un innovativo ecosistema di tutta la filiera. Nell'aeroporto gestito da Sea, si punta a convertire parte dei mezzi che operano nello scalo dove è già utilizzato l'elettrico

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Ha preso il via e durerà quattro anni il progetto Th2icino, ovvero "Hydrogen Valley Malpensa”, coordinato da Rina, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, in collaborazione con Sea Aeroporti di Milano, Confindustria Varese e Comune di Busto Arsizio. Obiettivo: realizzare una filiera di produzione e consumo di idrogeno verde all'interno dell'aeroporto di Malpensa, la prima in Italia e una delle prime in Europa in ambito aeroportuale. Il progetto presentato al Museo del Volo - Volandia, prevede l'utilizzo di tecnologie all’avanguardia per realizzare un innovativo ecosistema di tutta la filiera - dalla produzione allo stoccaggio, dal trasporto al consumo - coinvolgendo la rete di imprese del territorio perché possano usufruire di questo vettore energetico.

I partner, tra questi anche realtà francesi, spagnole e greche specializzate nella produzione, ricerca e sviluppo su vari ambiti applicativi delle tecnologie legate all’idrogeno, contribuiranno secondo le proprie competenze e capacità allo studio di soluzioni utili alla creazione della Hydrogen Valley Malpensa, mettendo in primo piano anche l’ottimizzazione dei costi della catena del valore dell’idrogeno, una delle fonti energetiche più valide per la decarbonizzazione.

Uno degli obiettivi voluto da Sea per accelerare il processo di decarbonizzazione del settore aereo e raggiungere “Zero Emissioni” entro il 2030, su cui la società di gestione di Malpensa e Linate investe per sostenere l’industria aeronautica nel percorso di transizione energetica, sviluppando partnership innovative. Per quanto riguarda Malpensa, il progetto, che si concluderà a settembre 2027, si concretizzerà nella individuazione e applicazione di soluzioni tecniche per adattare mezzi aeroportuali con propulsione ibrida basata su celle a combustibile per alimentare motori elettrici come vera alternativa a quelli a combustione interna. In parallelo, saranno studiate le soluzioni idonee per creare, in un ambiente con elevatissimi standard di sicurezza, un sistema per assicurare il rifornimento di idrogeno ai veicoli che operano nello scalo. Hydrogen Valley Malpensa ha ricevuto un finanziamento di quasi 7,5 milioni di euro dalla Clean Hydrogen Partnership nell’ambito di Horizon Europe, programma quadro dell'Unione europea per sostenere e promuovere la ricerca e l’innovazione nel periodo 2021-2027.

logo Hydrogen Valley Malpensa

“È un progetto d’avanguardia che mira a ridurre le emissioni annue di CO2 della zona di Malpensa di 4.400 tonnellate, equivalenti a quelle di 1.500 autovetture. Crediamo sia un progetto pionieristico replicabile in altre zone e scali, pensato non solo per la logistica aeroportuale ma anche per abilitare nuovi off-taker aumentando la sinergia tra aeroporto e territorio”, ha detto Andrea Bombardi, Carbon reduction excellence executive vice president di Rina, mentre Alessandra Cuneo, Innovation for power generation and hydrogen manager della società ha spiegato che “l’obiettivo è introdurre un nuovo vettore energetico, garantendo un'indipendenza energetica e di conseguenza una crescita economica e creare anche un hub per la ricerca”. Il budget di 18,5 milioni: si parte con la produzione dell'idrogeno, il suo stoccaggio all'interno dell'aeroporto stesso per rifornire i veicoli della flotta dei mezzi di Malpensa.

"È importante arrivare alla decarbonizzazione dell'intero settore ed è importante che gli aeroporti investano per la decarbonizzazione non solo delle infrastrutture, ma anche del volo. Ci vorranno dei decenni per arrivare al Net Zero, si parla del 2050, e tra le soluzioni possibili ci sono i biocarburanti sostenibili Saf e l'idrogeno ma affinché Malpensa sia pronta per l'idrogeno entro il 2035 bisogna partire già adesso e in questo contesto rientra Th2icino - ha sottolineato Armando Brunini, ceo di Sea Milano Airports -. A volte mi sembra di assistere a due schieramenti contrapposti ma per arrivare a net zero serviranno entrambi. Abbiamo stanziato risorse per cercare di indurre le compagnie ad acquistare i Saf, che sono un pò più costosi. Riguardo all'idrogeno, se si vuole essere pronti nel 2035 per utilizzarlo in campo aeronautico, è fondamentale iniziare a usarlo ora. Si tratta di creare una rete di utilizzatori tale da creare la massa critica necessaria per avere successo in prospettiva.

Noi stiamo sostituendo tutti i nostri mezzi con l'elettrico ma alcuni, specie quelli pesanti, li convertiremo a idrogeno e quindi potranno avvalersi della sperimentazione".

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