
I punti chiave
Dopo l'apertura dei due testamenti lasciati da Giorgio Armani sono caduti tutti i "segreti": nel dettaglio, il braccio destro e compagno di vita dello stilista, Leo Dell'Orco, ha ereditato tra le altre cose il 40% del diritto di voto nell'azienda di moda.
Il ritratto di Dell'Orco
Non è certamente una sorpresa che l'imprenditore pugliese nato il 2 novembre 1952 ricevesse una parte cospicua dell'eredità di Armani: per tantissimi anni Dell'Orco è stata una figura centrale, indipendentemente dalla relazione sentimentale, della vita lavorativa con un ruolo centrale pur sempre in "seconda linea" e mai al centro dell'attenzione. I due si conobbero in modo casuale in un parco perché a spasso con i rispettivi cani: da quel momento in poi il sodalizio umano e professionale sarebbe cresciuto sempre di più fino a diventare un legame indissolubile lavorativo e non.
Dell'Orco oltre a essere stato un pubblicitario, nella sua carriera è stato anche un modello e un disegnatore: nel tempo ha assunto il ruolo di responsabile delle collezioni uomo per i marchi Giorgio Armani, Emporio Armani e Armani Exchange sapendo cogliere tutte le sfumature e la vision del fondatore. "È la persona a cui ho affidato i miei pensieri più privati, personali, di lavoro e non», dichiarò Armani parlando di lui'. «Ha saputo tenere per sé tutto con grande riserbo", disse in passato Giorgio Armani parlando di lui. Nel 2019 ricevette anche l'incarico di presidente della squadra di basket milanese, l'Olimpia Milano, portandla al successo in Italia e due anni dopo ci fu la prima apparizione pubblica tra i due che, mano nella mano, comunicarono a tutti il loro legame extra lavorativo.
Le volontà di Armani
Nel testamento aperto quest'oggo, Giorgio Armani ha lasciato al suo braccio destro Pantaleo dell'Orco anche l'usufrutto a vita del palazzo di via Borgonuovo a Milano dove lo stilista viveva. Nel testamento ha disposto anche che gli arredi e gli ornamenti (con l'eccezione di un quadro di Matisse e di una foto di Rayman) "non vengano rimossi da dove si trovano" e rimangano come "complemento dell'immobile finché" Pantaleo dell’Orco "voglia viverci".
Nelle scritture, Armani ha stabilito che la sorella Rosanna e i due nipoti, Silvana Armani e Andrea Camerana, consentano a Pantaleo Dell'Orco di noleggiare per quattro settimane all'anno il megayacht "Main".
Per quanto riguarda le case, Saint Moritz va al nipote Andrea ma con usufrutto a Leo Dell'Orco. Tra il mobilio vario divisto equamente con la famiglia, Dell'Orco avrà anche scrivanie, divani, tavoli di bambù e mensole giapponesi.