L'impresa eccezionale

Moto Gp, ecco i ferri del mestiere al fianco dei campioni nei paddock

Il gran premio d'Italia sarà anche l'occasione per celebrare i 100 anni di Beta, azienda italiana leader dell’utensileria e dell’arredo officina il cui nome è da sempre legato al mondo del racing

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Sulle tribune dominerà sicuramente il rosso Ducati, che i tifosi italiani si augurano di vedere protagonista anche in pista. Ma al gran premio d’Italia della Moto Gp, sesta prova stagionale in programma al Mugello dal 9 all’11 giugno, ci sarà spazio anche per un altro colore: l’arancione Beta.

Il marchio italiano leader dell’utensileria e dell’arredo officina professionale celebrerà, infatti, il proprio secolo di storia confermando la propria presenza nei box e nel dietro le quinte del motomondiale. Un contesto nel quale l’azienda è da oltre mezzo secolo punto di riferimento per gli addetti ai lavori, al punto da essere forse uno dei pochi nomi con cui tutti i grandi del motociclismo, da Giacomo Agostini a Valentino Rossi, hanno imparato ad avere famigliarità.

Il mondo delle competizioni iscritto nel Dna

D’altra parte, la storia di Beta, è da sempre legata a doppio filo al mondo delle competizioni, sia di quelle automobilistiche sia di quelle motociclistiche. La sede storica dell’azienda è, infatti, a Sovico (nel cuore della Brianza monzese), ad appena cinque chilometri dall’Autodromo Nazionale di Monza.

Il suo successo a livello globale, però, non è rimasto ristretto al mondo del racing. Fondata nel 1923 da Alessandro Ciceri, bisnonno dell’attuale presidente e amministratore delegato, Roberto Ciceri, l’azienda è punto di riferimento a livello internazionale per tutti quegli attrezzi che sono fondamentali non solo nella nicchia degli sport motoristici, ma anche nella manutenzione industriale, nella meccanica e nell’autoriparazione: i giravite, le chiavi inglesi, i cricchetti, le pinze, le chiavi di manovra e le dinamometriche Beta sono considerati il top sul mercato.

Roberto Ciceri
Roberto Ciceri, presidente e amministratore delegato Beta

Il segreto? Essere sempre un passo avanti

Eppure Beta resta una realtà famigliare costretta a confrontarsi sulla scena internazionale con colossi di tutt’altra dimensione. “Mio bisnonno era un operaio specializzato con un istinto molto sviluppato per i materiali, che decise di dar vita a una sua attività, prima per la produzione di stampi e poi direttamente per lo stampaggio a caldo”, racconta Roberto Ciceri, che rappresenta la quarta generazione nell’azienda di famiglia, all’interno della quale opera già anche la quinta. “Da lì ha preso il via un secolo di storia fatto di audacia e spirito imprenditoriale, in una progressione che non si è mai interrotta e a cui le diverse generazioni della mia famiglia hanno sempre assicurato un forte contributo personale”.

Oggi il gruppo Beta conta quasi 1.100 dipendenti, 10 stabilimenti produttivi in Italia, 11 filiali nel mondo e un fatturato che nel 2022 è stato di oltre 225 milioni di euro. Per il 2023 l’obiettivo è di crescere ulteriormente, fino a quota 270 milioni di euro. Comunque vada, il centesimo anno di attività si chiuderà con il miglior risultato di sempre.

Quanto al futuro, la strategia resta quella di una realtà che ha nel Dna lo spirito competitivo ereditato dal mondo del racing e perfettamente incarnato da Ciceri, manager di razza che in sette anni ha guidato l’azienda a raddoppiare dipendenti e fatturati. “Non crediamo tanto nei brevetti, ma piuttosto nella velocità, perché preferiamo che siano gli altri a inseguirci”, assicura.

Quel colore arancione diventato iconico

I numeri parlano chiaro: Beta ha in catalogo oltre 20 mila articoli diversi, che diventano oltre 40 mila se si considerano anche le altre aziende del gruppo. Esporta in oltre 100 Paesi e ha una quota di fatturato estero intorno al 40%.

Negli ultimi anni ha ampliato il proprio raggio d’azione a settori contigui a quello storico. Dai sistemi di connessione elettrica e degli attrezzi da lavoro per l’elettricista (con l’acquisizione di BM Spa), all’architettura e arredamento da officina (3DBeta), dalle verniciature speciali di arredi in metallo (VGF) alla produzione di abrasivi (con Abra Beta ed Elpa Abrasivi), fino alle saldature, con l’ultima acquisizione, quella dell’azienda vicentina Helvi.

Un allargamento della prospettiva che non ha però modificato il rapporto con quella che rappresenta la passione più grande, il mondo delle corse.

Per questo al Mugello non bisognerà stupirsi se tra tante macchie di rosso dovesse far capolino anche qualche macchia arancione.

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