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Paramount a testa bassa per vincere Warner Bros

L'accordo siglato con Netflix non ferma l'ad Ellison. Che rilancia mettendo sul piatto oltre 108 miliardi

Paramount a testa bassa per vincere Warner Bros
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Come nei migliori film hollywoddiani, nel momento dello scambio delle promesse tra Netflix e Warner Bros. Discovery, qualcuno si è opposto. Lo stesso giorno in cui il re dello streaming ha mandato a tutti i suoi abbonati una mail, parlando della fusione con Warner Bros., da Paramount è arrivata una nuova offerta.

I vertici di Paramount, insieme alla Casa Bianca, non hanno infatti digerito la maxi-operazione di Netflix da 82,7 miliardi. L'offerta per la storica società di Hollywood, la settima da parte del gruppo guidato da David Ellison, figlio del fondatore di Oracle, uno dei principali azionisti del partito repubblicano, vale circa 108 miliardi di dollari. E l'ad ha sottolineato in un'intervista a Cnbc che questa offerta «è buona per Hollywood» mentre quella di Netflix è «anticoncorrenziale».

Nello specifico, il colosso dell'intrattenimento ha messo sul tavolo 30 dollari per azione, interamente in contanti, che porterebbe la valutazione di Warner Bros. a 108,4 miliardi, rappresentando un premio del 139% rispetto al prezzo del titolo al 10 settembre 2025. L'obiettivo della società è quello di acquistare l'intera Warner Bros. Discovery (Wbd), compresi anche i canali via cavo, che non fanno parte dell'accordo con Netflix.

L'offerta di Paramount, pari a circa 18 miliardi di dollari in più rispetto alla valutazione presentata, e approvata, da Netflix non è però una novità assoluta, ma coincide di fatto con quella già respinta da Warner Bros.

Questo perché, secondo Ellison, nonostante Paramount abbia presentato sei offerte nell'arco di 12 settimane, Wbd «non ha mai avviato un dialogo significativo su proposte che, a nostro avviso, offrono il miglior vantaggio per gli azionisti». Per questo motivo, Paramount ha deciso di rivolgere direttamente la propria offerta agli azionisti di Wbd e al suo consiglio di amministrazione.

Prima ancora della nuova offerta dalla società guidata da Ellison, il presidente Donald Trump aveva affrontato la questione, esprimendo «potenziali preoccupazioni antitrust» sulla proposta di acquisizione di Netflix, sottolineando che la quota di mercato del colosso risultante potrebbe rappresentare un ostacolo regolatorio non trascurabile. Il capo della Casa Bianca ha anche annunciato che consulterà «alcuni economisti» prima di dare il suo eventuale via libera.

Secondo alcuni osservatori, la linea di difesa di Netflix consisterà nel presentare la sua attività come parte di un settore dell'intrattenimento molto più ampio che comprende anche piattaforme come YouTube e TikTok, nonché giganti tecnologici come Amazon e Apple. Se l'invito di Trump sarà raccolto, il faldone finirebbe nelle mani dell'antitrust americana, a maggioranza repubblicana.

Il tycoon non sembra tuttavia aver fatto i calcoli corretti, perchè, dall'altra parte, se Paramount riuscisse ad acquisire Warner Bros.

, gli Ellison controllerebbero il 35% del mercato televisivo statunitense, superando un colosso come Disney, ferma al 27%. Per di più, Oracle è tra i principali investitori della compagnia che controllerà negli Stati Uniti TikTok.

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