Profondo rosso per De Benedetti: Giorgetti pignora 6,6 milioni

L’Ingegnere ko in primo e in secondo grado nel contenzioso nel 2016: l’anno nero si chiude con una perdita di quasi 20 milioni

Profondo rosso per De Benedetti: Giorgetti pignora 6,6 milioni
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Un 2024 da dimenticare per Carlo De Benedetti. Dall’editoria agli immobili, passando per l’intelligenza artificiale, l’editore del “Domani” deve fare i conti con i flop dei pianeti della sua galassia. Ma non è tutto. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – tramite l’Agenzia delle Entrate – ha pignorato 6,6 milioni di euro all’Ingegnere su un conto corrente infragruppo tra le sue due holding di partecipazioni Romed e Romed International. Il motivo? Un contenzioso risalente al 2006.

"L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha richiesto alla società controllante Romed International S.p.A. il pagamento di euro 6,6 milioni, avviando nel corso del 2024 una procedura esecutiva di pignoramento a valere sul finanziamento fruttifero d’interessi dalla stessa erogato a favore della nostra società. La società ha dato incarico ai propri legali per la gestione della procedura esecutiva", la conferma degli amministratori di De Benedetti.

Le verifiche fiscali sono partite nel 2016 e hanno come oggetto “la riqualificazione da parte del Fisco di alcuni rimborsi di finanziamenti soci, che hanno dato origine ad una serie di accertamenti tributari notificati negli scorsi anni”. La battaglia giudiziaria ha visto De Benedetti ko sia in primo che in secondo grado. Luisa Graziani, Ceo di Romed, ha sottolineato che è già stato deciso di procedere con la richiesta di terzo grado di giudizio. L’intenzione della società è quella di proseguire il braccio di ferro sino all’ultimo grado di giudizio.

Come anticipato, il 2024 è da incubo per De Benedetti. I bilanci delle società controllate sono quasi tutti in rosso. E i numeri non lasciano grandi margini di interpretazione: la Romed chiude in perdita di quasi 20 milioni di euro, 19,77 per la precisione.

Guardando il bicchiere mezzo pieno, si tratta di un dato migliore rispetto a quello del 2023, quando l’Ingegnere perse 43,9 milioni di euro, complice anche la maxi-svalutazione operata sulle società partecipate, compreso il quotidiano “Domani”.

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