Tod’s, Della Valle manterrà la guida

Il fondo L Catterton si smarca da Arnault: «Noi indipendenti». Vola il titolo (+18%)

Tod’s, Della Valle manterrà la guida
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Quella di Tod’s non sarà un’altra operazione Stellantis. Il cuore resterà italiano, anche perché la famiglia Della Valle manterrà le redini con una quota di controllo del 54% e non intende farsi da parte.

L’alleanza con il fondo L Catterton, private equity partecipato al 40% dal colosso del lusso Lvmh, aprirà solo una nuova era per il marchio italiano che dirà addio alla Borsa per proseguire i suoi obiettivi di sviluppo fatti «di continui investimenti», target che evidentemente richiedevano il supporto di un partner di peso.

Diego Della Valle, presidente e amministratore delegato di Tod’s, è sì legato da un ottimo rapporto con il presidente di Lvmh, Bernard Arnault, ma non gli cederà il controllo. E lo stesso fondo L Catterton ieri ha voluto rimarcare la sua indipendenza dal magnate francese, vergando in una nota che Lvmh «è titolare solo di una percentuale di minoranza degli investimenti in L Catterton», il quale «opera in modo completamente indipendente da Lvmh». L Catterton, aggiunge ancora il comunicato, «ha la discrezione esclusiva sulle decisioni di investimento e di gestione del portafoglio».
Certo è, però, che Della Valle (che aderirà all’Opa con un 10,54%), la Delphine di Arnault che terrà il suo 10% e il fondo L Catterton «agiscono di concerto» nell’ambito dell’offerta, per «alcuni impegni che assumeranno come azionisti di Tod’s, anche in relazione alla fusione finalizzata al delisting di Tod’s».

La notizia dell’Opa, lanciata a 43 euro per azione dal fondo di private equity attraverso Crown Bidco, ha fatto sì che all’apertura della Borsa il titolo di Tod’s non riuscisse a fare prezzo. Poi, a fine giornata, la quotazione ha chiuso a quota 43 euro, in rialzo del 18,3%, allineandosi al prezzo dell’Opa. Segno che lascia intendere come il mercato creda alla buona riuscita dell’operazione, che a quanto sembra non vedrà la replica di quanto successo nel 2022 quando l’azienda italiana di calzature e abbigliamento aveva dovuto fare marcia indietro nel suo tentativo di Opa al fine di abbandonare la Borsa. Ieri, intanto, il cda di Tod’s ha esaminato l’offerta e affidato a Vincenzo Manes il ruolo di lead indipendent director al fine di coordinare le attività di competenza consiliare.

La determinazione di Tod’s nel perseguire il delisting «potrebbe essere fortemente legata alle dinamiche che si stanno vedendo nel settore del lusso», ha affermato Gabriel Debach, market analyst di eToro.

«La crescente competizione e la tendenza alla concentrazione potrebbero, infatti, rendere difficile per un’azienda come Tod’s, con una capitalizzazione di mercato di circa 1,3 miliardi di dollari, concorrere con i grandi conglomerati». Da qui l’idea di un’alleanza per crescere.

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