Sarebbe vicino a una soluzione il contenzioso fiscale tra Lagfin, la holding lussemburghese della famiglia Garavaglia, e l'Agenzia delle Entrate che a ottobre aveva portato al congelamento di azioni Campari del valore di circa 1,29 miliardi di euro. Secondo quanto riportano le agenzie Bloomberg e Reuters, infatti, Lagfin sta trattando per pagare circa 400 milioni in un accordo transattivo e risolvere così il caso finito sotto la lente della procura per una presunta evasione fiscale. La cassaforte dei Garavaglia pagherebbe in più tranche: la prima di 150 milioni entro la fine del 2025, con il contante già in cassa, e il resto dal 2027.
A fine ottobre la Guardia di Finanza aveva eseguito il sequestro in esecuzione di un decreto emesso dal gip del tribunale di Monza all'interno delle indagini partite nel 2023 per «dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici» e per «responsabilità amministrativa delle persone giuridiche». L'indagine ha preso avvio da una verifica fiscale dopo la fusione per incorporazione in Lagfin della controllata italiana nel 2018, a sua volta detentrice del pacchetto di maggioranza di Campari. Dagli approfondimenti sarebbero emerse plusvalenze non dichiarate dalla cosiddetta exit tax per oltre 5,3 miliardi di base imponibile al momento del trasferimento all'estero, stimando l'imposta non versata in circa 1,3 miliardi. Di qui il sequestro delle azioni.
Le notizie filtrate ieri sono state accolte bene in Borsa, dove il titolo Campari ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,49% attestandosi a quota 5,72 euro. Secondo gli analisti di Equita, la holding avrebbe liquidità più che sufficiente per far fronte al primo pagamento. Se la notizia sarà confermata, rimuoverebbe almeno nel breve periodo il rischio del cosidetto overhang sul titolo legato a una eventuale vendita di azioni Campari in Borsa per finanziare il pagamento della potenziale multa. Gli esperti di Equita ritengono poi che la capogruppo lussemburghese «possa gestire anche i pagamenti successivi dal 2027 in avanti, tenuto conto dei dividendi attesi nel frattempo da Campari e del margine per nuovo debito previsto dai covenant del bond». Lagfin ha, infatti, un bond convertibile in azioni Campari per 536 milioni con scadenza giugno 2028.
L'indiscrezione è considerata positiva per Campari «in quanto rimuove un potenziale rischio, anche se al margine pensiamo che il mercato anticipasse già la definizione di un accordo per un ammontare inferiore rispetto al sequestro iniziale e assegnasse già una bassa probabilità di un piazzamento significativo, soprattutto nel breve termine».