Primi effetti a distanza dello scontro tra l’ex presidente Alfredo Altavilla e l’ex ad Fabio Lazzerini che ha tenuto per mesi Ita Airways sulla graticola. Il Tribunale del Lavoro di Roma ha reintegrato nei loro ruoli due manager che la compagnia aveva licenziato a fine 2022, nel periodo successivo alla decisione del cda di revocare le deleghe ad Altavilla per attribuirle all’amministratore delegato Lazzerini. I due manager avevano poi fatto ricorso, sostenendo di essere stati allontanati con un provvedimento ritorsivo e discriminatorio perché ritenuti vicini ad Altavilla con il quale Lazzerini aveva rapporti tesi. Da quanto si apprende dalla sentenza, nell’ambito del percorso di privatizzazione di Ita, Altavilla «si era mostrato più favorevole alla cordata Msc-Lufthansa» mentre Lazzerini preferiva la cordata del Consorzio guidato dal fondo Certares, in partnership con Airfrance-Klm e Delta Airlines. Da qui lo scontro che in poco tempo ha ribaltato le prospettive della compagnia.
Il primo dei manager reintegrati è l’avvocato Filippo Corsi, che ricopriva la carica di responsabile degli Affari legali. La giudice Ida Cristina Pangia ha stabilito che Ita ora dovrà riconoscergli tutti gli stipendi e i contributi previdenziali arretrati, oltre alle cifre a cui avrebbe avuto diritto per gli incentivi aziendali, gli interessi e le spese. Corsi, il 23 ottobre 2022, era stato sospeso in via cautelare con una lettera a firma Lazzerini «al fine di verificare alcune informazioni recentemente acquisite dalla scrivente e potenzialmente impattanti sul vincolo fiduciario» senza però specificare nulla al dipendente e con la richiesta di consegnare il pc e tutti i beni aziendali, ad eccezione dell’auto. Il licenziamento è poi arrivato il 9 novembre successivo, essendo Corsi accusato dall’azienda di aver partecipato alla redazione di testi volti «a denigrare i ruoli di governance aziendale» e di aver operato con Altavilla per favorire Msc-Lufthansa. Accuse basate su informazioni che, a dire della società, sarebbero giunte in forma anonima al consiglio d’amministrazione. E che il giudice ha ritenuto essere di «provenienza illecita», in violazione della privacy di Corsi, aggiungendo come fosse «evidente che il licenziamento» fosse «dovuto alle dinamiche interne della società». Il giudice, oltre ad accogliere il ricorso, ha disposto la trasmissione degli «atti alla Procura della Repubblica di Roma».
L’altro manager reintegrato (con risarcimento) è Davide D’Amico, responsabile delle relazioni esterne. Anche D’Amico, il 13 ottobre 2022, ha ricevuto una lettera da Lazzerini al fine di verificare alcune informazioni «impattanti sul vincolo fiduciario». Il licenziamento è poi arrivato il 28 ottobre, dopo una lettera di contestazione disciplinare con riferimento a uno scambio di mail «il cui contenuto appare essere», ha sostenuto Ita, «volto a denigrare ruoli di governance». Per l’azienda la prova delle accuse risiederebbe in uno scambio di mail con un giornalista per «pagare il servizio richiesto e ricevuto, cioè la pubblicazione dell’articolo scritto da lui».
Mail dove si allude a un accordo, da 25mila euro, con la testata presso la quale operava il giornalista per garantirsi, a dire di Ita, «la pubblicazione di articoli atti a screditare l’amministratore delegato e direttore generale Lazzerini». Tutte informazioni attinte illecitamente, secondo il giudice, che ha quindi dichiarato la nullità del licenziamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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