
Daniele Nahum, consigliere comunale di Azione, oggi il voto sulla vendita dello stadio: da discutere diversi emendamenti, alcuni dei quali hanno rasserenato in parte gli animi del Pd.
"Mi sembra che quello proposto dal presidente del Comitato Legalità Nando Dalla Chiesa sulla white list delle imprese in appalto sia importante; però il punto principale è la natura stessa della delibera che io penso in generale vada bene".
In che senso?
"Il tema di fondo è che bisogna realizzare il nuovo stadio: si tratta di un'opportunità per Milano che porterà, secondo i calcoli di Assolombarda, un indotto alla città di 4,6 miliardi in fase di cantiere, 18mila posti di lavoro e la riqualificazione del quartiere popolare di San Siro. Il punto è quello, poi tutto è migliorabile chiaramente, ma la delibera non può essere toccata nella sua natura fondamentale, altrimenti cadrebbe anche l'accordo con le società".
Nonostante questi emendamenti, il Pd non voterà compatto a favore: ci sono ancora degli indecisi e i contrari, così come nella Lista Sala.
"Faccio notare che l'unico gruppo della maggioranza che non presenta crepe e voterà compattamente è quello dei Riformisti. Il Pd presenta fratture all'interno, la Lista Sala ha il capogruppo indeciso che probabilmente voterà contro, credo ci sia un problema serio nel centrosinistra".
Pensa che questo possa compromettere la tenuta della maggioranza?
"In aula l'ho detto: dopo questo scoglio di San Siro, visto che la delibera passerà senza maggioranza, andranno rivisti gli assetti di giunta".
Pensa a un rimpasto in base agli equilibri di voto?
"Ma no, un rimpasto generale per dare uno slancio nell'ultimo anno e mezzo, perché c'è una città che su tanti temi come la mobilità o la sicurezza si lamenta e fa bene a lamentarsi. Quindi o stiamo per un anno e mezzo a navigare senza affrontare i problemi, oppure si dà nuova linfa a tutta l'amministrazione e si fa un passo in più".
A questo proposito, proprio a seguito della maxi inchiesta sull'urbanistica, il sindaco aveva stretto una sorta di patto con il Pd: sarebbe rimasto se il partito avesse sostenuto in modo compatto l'azione di governo. Questa è la prima prova del fuoco e possiamo già dire che ha fallito.
"Eh, io dico che nel principale gruppo di maggioranza su un tema che è stato dichiarato dallo stesso sindaco di fondamentale importanza, l'apporto del Pd non è stato pieno. Il sindaco deve fare il Beppe Sala e non deve stare dietro a un pezzo dei Verdi che dicono no su tutto lo sviluppo di Milano e a un piccolo pezzo del Pd che ha le stesse posizioni degli ambientalisti. Una città si governa facendo le cose, avendo un'azione riformista che ultimamente si è vista poco. E il rischio per il centrosinistra è perdere nel 2027".
E il centrodestra?
"Se votasse compattamente contro, la vendita non passerebbe e questo sarebbe un danno per la città. Facciano un ragionamento di responsabilità".