MilanoE dopo la vittoria «arancione» di Giuliano Pisapia giusto un anno fa a Milano, il vento della sinistra continua a spazzare la Lombardia dove il Pdl vince appena tre comuni sui 21 al ballottaggio. Troppo poco per tentare anche la più scontata delle difese dufficio, anche perché con tutto il rispetto si parla di Erba, Melegnano e Cassano Magnago. Mentre il centrosinistra si «pappa» Desenzano, Como, Sesto san Giovanni e Monza, la roccaforte persa dal centrodestra solo dieci anni fa. Caso emblematico, quello della terza città della Lombardia che passa dal borgomastro leghista Marco Mariani già giubilato al primo turno, al capogruppo del Pd Roberto Scanagatti senza passare dal Pdl. Abbattuto con il 36,6 per cento delle preferenze del presidente dei farmacisti Andrea Mandelli, mandato allo sbaraglio a pochi giorni dal voto. Tentativo maldestro di un laboratorio del Pdl che dopo lannuncio di Angelino Alfano è pronto a rinnovarsi puntando sul mondo del lavoro più che sui politici di professione. E se un segnale positivo si può intravedere, son forse quelle 4mila preferenze in più incassate da Mandelli tra il primo e il secondo turno, andando nelle piazze e nei mercati a parlare un linguaggio lontano dai palazzi. E chiudendo la campagna elettorale senza big di partito, ma con pane, salame e ciliege offerti in piazza Duomo alle famiglie che facevano rotolare i bimbi sui gonfiabili.
Nel comasco la vittoria di Erba, dove Marcella Tili batte di 20 punti il candidato del Pd Michele Spagnuolo e viene riconfermata sindaco nonostante il divorzio dalla Lega che le aveva consentito di vincere 5 anni fa. Perché alla fine il problema è tutto lì, in quelle alleanze nel centrodestra vietate da un Umberto Bossi ancora arrogante prima del ciclone giudiziario che ha travolto la sua family. In ossequio a logiche romane che in pochi hanno digerito qui in Lombardia. Tanto che il Pdl alla Lega ha rubato anche Cassano Magnago, la culla nel varesotto dove il Senatùr è nato e vissuto fino a ventanni, ma dove sindaco ora sarà il giovane Nicola Poliseno grazie ai voti dei leghisti. «Due segnali importanti - spiega il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani - La dimostrazione che vinciamo ancora dove abbiamo ben governato come a Erba o abbiamo presentato candidati giovani e credibili come a Cassano». Mentre a Como Laura Bordoli si è fermata al 25 per cento, forse azzoppata anche dallassessore alla Cultura Sergio Gaddi che dopo aver perso le primarie, invece di appoggiarla ha fondato una sua lista. Tuttaltro discorso per Sesto san Giovanni, dove ha corso la brava professoressa di storia antica alla cattolica Franca Landucci. Brava, ma impotente di fronte alla disciplina ideologica della Stalingrado dItalia dove nemmeno unindagine della magistratura che ha scoperchiato il verminaio di mazzette rosse, ha convinto gli elettori di sinistra a cambiare strada.
La novità annunciata da Alfano? «Sarà presentato in tempi molto rapidi - assicura il governatore Roberto Formigoni commentando i risultati - Questa settimana o al massimo la prossima. Una risposta forte del Pdl che riguarderà non solo il centrodestra, ma lintero Paese».