Baby Chessa, a Biella si vince in italiano

BELLA NOVITÀ Il giovane sardo protagonista del successo su Roma. Milano batte Bologna in una sfida da dimenticare

Nella giornata della depressione, Siena ritrova a Ferrara il suo regno, la vittoria, tenendo al penultimo posto la Carife, ma la giornata la dedichiamo, per una volta, ai giocatori italiani perché Massimo Chessa, sassarese, classe 1988, fa il suo capolavoro ridando la gioia a Biella che perdeva da cinque partite. Certo le "stranezze" di Roma, la solita Rometta da trasferta, hanno aiutato molto, ma sentire, ad esempio, un minuto di sospensione tutto in italiano dell'allenatore livornese Luca Bechi, vedere questo esordiente fare il tiro della partita, dopo aver giocato benissimo tutto il tempo, ci ha allargato polmoni intasati dalla partitaccia al Forum dove l'Armani ci ha messo davvero tanto per scartare il regalo (19 palle perse) che le faceva una Virtus Bologna decisa a tradire il suo allenatore Lino Lardo, accolto dagli applausi dei milanesi che, invece, fischiavano il pilota dell'Olimpia di oggi.
Amori e tradimenti, lussi e povertà. Capita di tutto nel basket italiano che vede ancora sola al secondo posto Caserta dopo un duro inseguimento sul campo di Pesaro, ora davvero inguaiata nella zona retrocessione, che trova la sorprendente Montegranaro di Frates e Maestranzi, quasi italiano, in striscia vincente da 7 partite, l'ultima esaltando il tiro da tre (18 su 29) che ha ricacciato ancora indietro Treviso, un'altra squadra in malattia che, come Roma, sembra l'opera buffa di un mago infelice: finti progressi, tanti regressi, sacrilegi tecnici.
Dicevamo degli italiani da portare alla ribalta del nostro teatrino e a Biella, mentre Roma si teneva stretto soltanto Giachetti, ecco il ragazzo di Sassari al top della carriera in serie A con 19 punti, ma non soltanto lui, perché Luca Garri ha finalmente smesso di parlare al vento pensando soltanto alle cose concrete, 15 punti e 12 rimbalzi, trovando ispirazione dalla ritrovata vena di Soragna e dalla nuova saggezza di Aradori.
Insomma ci sarebbe da fare festa anche perché al Forum milanese, dove i pacchetti famiglia non hanno portato più di 4000 persone, un altro tipo tosto di scuola italiana, Marco Mordente, ha fatto lo scudiero per Mason Rocca, un guastatore tutto cuore e tempismo che ha ridotto in cenere una Virtus che ha trovato troppo tardi la strada per andare a stuzzicare i naufraghi dell'Armani, gente che si perde anche in un bicchierino d'acqua e che adesso deve cercare in fretta un sostituto per il Petravicius che non guarisce dal mal di schiena, anche se i soliti geni in servizio effettivo pensano a Gordon, una guardia, un altro esterno, che alla Fortitudo Bologna ricordano ancora come un incubo e che a Zagabria non ha trovato tantissimi estimatori.
Rocca e i suoi 22 punti, oltre ai tiri liberi di Mordente, per risolvere una classica mai così ordinaria come quella della gelida domenica marzolina fuori porta. In attesa della riprova di domenica prossima nel derby con Cantù, rilanciata dalla vittoria a Teramo.

Consoliamoci con queste cose pensando che se Montegranaro è terza in classifica con Milano, davanti a Bologna, molto distante da Roma e Treviso, allora bisogna dire che non sempre è soltanto questione di budget. Serve anche altro: magari amare e conoscere il gioco.

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