Mondo

La baby sitter: gli facevo sempre lavande gastriche

La tata svela: "Si imbottiva di farmaci". Interrogato per ore il medico. E Jacko è già un mito da sfruttare: i funerali saranno uno spettacolo. La nemesi di Michael: tre figli, tutti bianchi

La baby sitter: gli facevo 
sempre lavande gastriche

Los Angeles - I detective di Los Angeles stanno cercando di ricostruire le ultime ore del re del pop e indagano ancora sulle cause della sua morte. Intanto, si ammassano i dubbi e le rivelazioni, creando il caso attorno alla scomparsa di Michael Jackson, morto giovedì, a 50 anni, nel castello che aveva affittato a pochi passi da Sunset Boulevard. Secondo il fratello Jermaine, se ne è andato in seguito a un arresto cardiaco. Ma le certezze finora sembrano poche.

La prima autopsia, quella ufficiale, non ha chiarito molto. La famiglia Jackson ha richiesto e ottenuto, scrive il Los Angeles Times, una seconda autopsia portata a termine da un medico privato.
Nell’intricata trama si inserisce anche la celebre icona dei diritti civili americani, Jesse Jackson, amico di famiglia, che ha sollevato alcuni dubbi sull’operato del medico curante dell’artista durante i suoi ultimi momenti di vita. Conrad Murray, cardiologo di 56 anni, ha seguito il re del pop dal 2006, da quando, al ritorno dal Bahrein, Jackson si trasferì a Los Angeles da Las Vegas. In queste ultime settimane, il dottore, sotto richiesta del suo paziente, lo aveva seguito in città, dove l’artista provava senza sosta in preparazione di una serie di 50 concerti che avrbebbe dovuto tenere a Londra, a partire dal 13 luglio. Secondo Jesse Jacskon, però, Murray, l’ultimo a vedere viva la star, sarebbe misteriosamente sparito nelle ore successive alla morte. Il medico è stato ascoltato dalla polizia di Los Angeles per tre ore sabato e, secondo un comunicato delle autorità, «non è un sospetto ma resta un testimone in questa tragedia». «Nessuna bandiera rossa» è stata sollevata durante i colloqui, dicono al divisione Rapine e Omicidi della polizia locale, scansando ogni possibile sospetto sul dottore.

Rimane però l’incertezza sugli ultimi momenti di vita di the king of pop. Secondo la prima autopsia, di sicuro c’è soltanto l’abuso di medicinali da parte di Michael Jackson: cocktail di antidepressivi o antidolorifici. Da Londra, Grace Rwarmba, per dodici anni la baby-sitter dei tre figli della star - licenziata pochi mesi fa - getta un po’ di luce sulla travagliata vita quotidiana del divo e ricorda la sua abitudine all’assunzione indiscriminata di medicinali.

La donna ha rivelato al Sunday Times di essere stata più volte costretta a «vuotargli lo stomaco» dal potente mix di farmaci che assumeva a forza di lavande gastriche. «C’è stato un periodo - ha aggiunto - in cui era talmente messo male che non ho permesso ai bambini di vederlo». Nonostante tutte queste informazioni, sugli ultimi minuti di Jackson non si saprà forse nulla per lunghi mesi. I giornali americani scrivono infatti che i dettagli dell’autopsia ufficiale e soprattutto i test tossicologici arriveranno soltanto tra sei o più mesi.

I fan intanto si ritrovano nelle piazze di mezzo mondo dando sfogo alle emozioni, mentre la famiglia Jackson pensa ai preparativi per il funerale di Michael e a un grande ritrovo di suoi fedeli ammiratori. Da moltissime città, in queste ore, arrivano le immagini delle veglie, delle candele accese in suo ricordo, delle lacrime dei sostenitori, dei fiori deposti in qualche luogo simbolo della vita della pop star.

Persino il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha preso la penna per scrivere una lettera di condoglianze alla famiglia. Sarà resa pubblica tra poche ore.

Il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, ha fatto sapere che il presidente considerava il cantante «un artista spettacolare» la cui vita aveva avuto «aspetti tragici e tristi».

Commenti