Il centesimo gol a casa sua. Pazzini manda un bacione a Firenze e lascia in ricordo la rete centenaria della sua carriera di bomber in campionato. LInter apprezza e porta a casa: risultato e tranquillità in classifica. Leonardo potrà smetterla di rieditare i canti di guerra che piacciono a Mourinho. Voleva lInter che fa male? Lha ritrovata. Però Mihajlovic ha dimostrato di avere ragione: questa è meno solida di quella dellanno passato. Anche se la sconfitta gli parla contro. Campioni dItalia che si posizionano definitivamente a meno 5 dal Milan ed è un buon navigare, avendo riassestato il conto delle partite esterne (ora 6 successi e 5 sconfitte). Inter che se la spassa con la prova del nove: che sia Etoo o che sia Pazzini, poco conta. Quei due fanno sfracelli. Cè voluta la giocata del re africano e il guizzo, lartiglio, del Pazzo dItalia per sedere la Fiorentina e restituire alla squadra sicurezza e convinzione. Il resto mancia o poco più.
Per un tempo la Fiorentina è stata bella, spigliata e pretenziosa. Nella ripresa Mutu è calato, Gilardino si è infiacchito, Liajic non ce lha fatta a infilare il pungiglione e lInter si è fatta sotto, ha lavorato al corpo gli avversari, ha cominciato a mitragliare e, alla fine, ci ha preso. Partita nata con due gol casuali: deviazione quasi comica (per la sfortuna) di Camporese nella porta sua, pallone infilato da un cross di Pasqual che Julio Cesar ha toccato il tanto da mandare la palla in rete. Divertente ma non troppo. Molto meglio quel che si è visto dopo: colpi di scena, prove di tiro, speranze e delusioni. Inter arrembante con i suoi marines (Maicon e Stankovic), ansimante con Sneijder e gli altri del centrocampo. Fiorentina molto più artista nei colpi di Mutu e Montolivo.
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