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Badanti, da domani un mese per regolarizzare

Da domani al 30 settembre sarà possibile inviare on line sul sito del Viminale le domande di regolarizzazione per colf e badanti. Quest’anno non ci sono quote: tutte le domande che rispondono ai requisiti, compresi reddito e certificati medici, saranno accettate

Badanti, da domani un mese per regolarizzare

Roma - Scatta da domani, alle 8 di mattina, e fino al 30 settembre, la procedura per inviare on line sul sito del Viminale le domande di regolarizzazione per colf e badanti. Quest’anno non ci sono quote e quindi non c’è un limite massimo di domande e non si dovrà fare a gara di velocità col mouse: tutte le domande che rispondono ai requisiti, compresi reddito e certificati medici, saranno accettate, previo pagamento dell’indispensabile contributo di 500 euro per la sanatoria.

L'ordine del Viminale Non ci sono graduatorie a tempo né quote d`ingresso quindi le domande presentate il 30 settembre avranno le stesse possibilità di ammissione di quelle presentate il 1 settembre: la ricevuta sarà disponibile sul sito del Viminale entro 72 ore e si potrà scaricare inserendo apposita ID e password. L’unico vincolo per presentare la domanda è che le persone da regolarizzare, lavoratori italiani, comunitari o extracomunitari irregolari che lavorano come colf o badanti, siano alle dipendenze del datore che presenta la domanda da almeno tre mesi a partire dal 30 marzo 2009. Secondo il Viminale, potrebbero arrivare tra le 500mila e le 750mila domande di regolarizzazione: la procedura parte con il pagamento di un contributo di 500 euro per ciascun lavoratore da regolarizzare (scattata dal 21 agosto e fino al 30 settembre), che avvia la sanatoria. I soldi si possono versare in banca, alla posta o attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate usando il modello F24 che si trova sul sito del ministero dell’Interno, sui siti dell’Agenzia dell’Entrate, del ministero del Lavoro e dell’Inps. In caso di irricevibilità, archiviazione o rigetto delle domande di emersione, il contributo di 500 euro non sarà restituito. Dopo avere versato il contributo di 500 euro, l’istanza per chiedere la regolarizzazione è scaricabile dal primo settembre sul sito del ministero dell’Interno e dal primo ottobre le domande andranno agli sportelli unici per l’immigrazione che esamineranno le pratiche. La sanatoria si applica solo ai lavoratori che al 30 giugno 2009 erano occupati irregolarmente da almeno tre mesi come addetti al lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare (colf) o all’assistenza di persone affette da patologie o handicap (badanti) che ne limitano l’autosufficienza e continuano a essere occupati al momento della presentazione delle domande. Attraverso il contributo forfettario e la procedura di sanatoria la colf o la badante senza permesso di soggiorno potrà essere regolarizzata e richiedere poi il permesso di soggiorno. La ’domanda di emersionè o sanatoria può essere richiesta al massimo per 3 lavoratori: una colf e due badanti. In particolare per ’il lavoro domestico di sostegno al bisogno familiarè potrà essere presentata una sola domanda per ciascun nucleo familiare, è necessaria l’ attestazione di un reddito imponibile non inferiore a 20mila euro annui in caso di famiglia con un solo percettore di reddito o reddito complessivo familiare non inferiore a 25mila euro. Per le badanti, ovvero l’assistenza di persone affette da patologie o handicap che ne limitano l’autosufficienza, sarà possibile presentare fino a due domande per famiglia, anche per assistere familiari non conviventi, ma in questo caso occorre una certificazione medica o la documentazione che attesti l’invalidità. Dopo avere versato il contributo e presentato on line la richiesta di regolarizzazione sul sito del Ministero dell’Interno, dal primo ottobre le domande andranno agli sportelli unici per l’immigrazione che esamineranno le pratiche.

La "trafila" burocratica Lo sportello unico per l’immigrazione riceverà le domande dal sistema informatico del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno a partire dal primo ottobre. Lo sportello le esaminerà in ordine cronologico, verifica il numero di domande massime per ciascun datore, acquisisce parere della questura, "sull’insussistenza di motivi ostativi al rilascio del permesso di soggiorno". Poi convoca le parti e verifica la sussistenza dei requisiti contenuti nelle dichiarazioni rese nella domanda, il reddito, certificato medico, versamento contributo forfettario. Se tutto va bene si procede alla stipula del contratto di soggiorno attraverso sottoscrizione di un apposito modulo da parte del datore e lavoratore.

La richiesta di permesso di soggiorno Al lavoratore infine viene consegnato il relativo modello 209 da presentare per la richiesta di permesso di soggiorno, con le consuete modalità, all’ufficio postale. La sanatoria di colf e badanti può valere da 1,2 a 1,6 miliardi di euro. Il Viminale calcola che arriveranno tra le 500 e le 750mila domande: questo significa che già con il pagamento del forfait di 500 euro che sana i tre mesi di lavoro clandestino che vanno da aprile a giugno, lo Stato incasserà entro un mese tra i 300 e i 450 milioni. A questa andranno aggiunti almeno 80 euro pagati dallo straniero per il rilascio del permesso di soggiorno. Fino alla fine della procedura l’immigrato non potrà essere accusato di clandestinità: i procedimenti penali ed amministrativi relativi alla violazione delle norme sull'ingresso e soggiorno nel territorio nazionale (ad esclusione dell'articolo 12 del Testo unico per l'immigrazione) sono sospesi dall'entrata in vigore del provvedimento fino alla conclusione del procedimento.

E la sottoscrizione del contratto di soggiorno, congiuntamente alla comunicazione obbligatoria di assunzione all'Inps, ed il rilascio del permesso di soggiorno comportano, per il datore di lavoro e per il lavoratore extracomunitario, l'estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi.

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