Bagnasco non perdona il Gay Pride

Sul Gay Pride annunciato a Genova per il prossimo anno l’arcivescovo Angelo Bagnasco «prende atto». La precisazione arriva dai portavoce della Curia. «In merito alle ricostruzioni giornalistiche apparse su diversi quotidiani nazionali, circa una ipotesi di futuro Gay Pride nel capoluogo ligure, l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, non ha dato, come è ovvio, alcun via libera, prendendo atto di decisioni che spetta ad altri valutare». Parola di Carlo Arcolao, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Genova. «Raggiunto lunedì dalle domande di alcuni giornalisti mentre era fuori sede, in pellegrinaggio in Terra Santa con i suoi fedeli - spiega la nota - il cardinale ha richiamato le regole della buona educazione che valgono sempre, in ogni caso, da parte di qualsiasi interlocutore».
L’annuncio del Gay Pride non ha lasciato indifferenti i genovesi. Aldo Siri, presidente del Municipio Centro Est, si dice «fortemente preoccupato» anche perché la data prevista, in coincidenza con il Corpus Domini, sarebbe anche nel pieno del periodo turistico dell’Acquario, visitato, come si sa da famiglie con bambini. Ma il «parere fortemente negativo» del presidente della Municipalità del centro, di colore politico opposto a quello di Tursi, non impedisce alla segreteria Cgil della Camera del lavoro metropolitana di Genova di sostenere pienamente la giornata dell’orgoglio gay, lesbo e trans.

«Genova, città medaglia d’oro della resistenza - dicono alla Cigl - saprà accogliere l’importante evento».
Che Gianni Plinio, capogruppo di Alleanza nazionale in Regione non esita a definire - e non è solo - una parata oscena ed offensiva.

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