Roma - I vescovi italiani non vogliono fare «da padroni», «parlare dall’alto», né attentare alla laicità della vita pubblica: monsignor Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha ricordato le minacce contro di lui e la Chiesa, e si è detto molto preoccupato riguardo «il rischio di una contrapposizione strumentale tra laici e cattolici». «Questa contrapposizione - ha detto oggi, aprendo l’Assemblea generale della Cei in Vaticano- in realtà non trova riscontro nel sentire della stragrande maggioranza del nostro popolo».
"Infondate le accuse di omofobia" Le accuse di «omofobia» alla Chiesa italiana sono calunniose: lo ha detto oggi il presidente della Cei, mons. Angelo Bagnasco, aprendo in Vaticano l’assemblea generale dei vescovi italiani. «Spiace rilevare - ha detto - che si levano a volte accuse di omofobia alla Chiesa e ai suoi esponenti. Diciamo semplicemente - ha puntualizzato - che la critica è semplicemente ideologica e calunniosa, e contrasta con lo spirito e la prassi di totale e cordiale accoglienza verso tutte le persone».
Family day, un successo "Ha superato certamente il milione il numero dei partecipanti al Family Day che sabato 12 maggio si è svolta a Roma, in piazza San Giovanni in Laterano, e che da lì si è espansa nelle zone vicine». «L’ottima riuscita della manifestazione - ha detto Bagnasco - rappresenta un fatto molto importante e, per noi Vescovi consolante. Concepita come un’autentica festa di popolo, questa manifestazione ha colpito per freschezza e serenità, e per quel senso civico di rispetto degli altri, di proposta e di inclusione che l’ha interamente attraversata. Voleva essere ed è stata una testimonianza forte e corale a favore del matrimonio quale nucleo fondante e ineguagliabile per la società».
Allarme povertà Un grande allarme per il ritorno della povertà in Italia soprattutto per le famiglie monoreddito e la preoccupazione per le rinnovate richieste di aiuto - compresa quella dei pacchi viveri - è stato lanciato oggi pomeriggio da Bagnasco. «Dalle segnalazioni che giungono ai nostri centri di ascolto parrocchiali, vicariali e diocesani distribuiti sul territorio nazionale - ha detto l’arcivescovo - la situazione attualmente più esposta sembra essere quella della famiglia monoreddito con più figli a carico. Spesso con difficoltà si arriva alla fine del mese».
«È da questa tipologia di famiglie - ha aggiunto - che viene oggi alle nostre strutture una richiesta larga e crescente di aiuto - anche con i pacchi viveri che parevano definitivamente superati - per lo più mascherata e nascosta per dignità».
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