Mondo

A Baires come all'Avana: dissidente cubana attaccata

La ricercatrice Hilda Molina non ha potuto presentare un suo libro per la vergognosa azione di un movimento filocubano. «Mi pedinano costantemente», ha denunciato

A Buenos Aires come all'Avana: il regime di Castro limita la libertà di opinione anche all'estero. La ricercatrice dissidente cubana Hilda Molina ha accusato l'ambasciata dell'Avana nella capitale argentina di farla spiare e pedinare. La denuncia è stata fatta da Molina dopo che la scorsa notte un gruppo di appartenenti al «Movimento argentino di solidarietà verso Cuba» ha impedito la presentazione della sua autobiografia «La mia verità» che la ricercatrice doveva proporre alla Fiera internazionale del libro.
«Non ho alcun dubbio sul fatto che sono spiata dall'ambasciata cubana. Tra l'altro ho riconosciuto tra le persone che hanno partecipato alla manifestazione contro di me alcune che mi pedinano tutti i giorni», ha detto la dissidente a una radio locale. «Da quando nel 1994 ho deciso di trasferirmi in Argentina sono costantemente seguita», ha aggiunto Molina che, dopo una lunga attesa, un anno fa è stata autorizzata a trasferirsi nella capitale Buenos Aires.
«Quanto avvenuto alla Fiera del Libro è una tipica manifestazione di ripudio simile a quelle che il governo organizza a Cuba contro coloro che hanno posizioni diverse, come nel caso delle Dame in bianco.

Manca solo che gridino oscenità e che passino a picchiare chi dissente», ha aggiunto riferendosi a ciò che all'Avana avviene realmente su istigazione del regime comunista.

Commenti