Cronaca locale

Ballio: «La città dei giovani alla Bovisa»

Le aziende, assicura il rettore, hanno già manifestato il loro interesse. «E anche per il quartiere è la soluzione migliore - aggiunge Giulio Ballio -. Alla Bovisa vanno creati un “Parco della scienza” e una “Città dei giovani”, bisogna portare qui i ragazzi e aprire ristoranti, cinema. Riempire questi 40 ettari di case e uffici sarebbe ottimale solo dal punto di vista speculativo». Il rettore del Politecnico rilancia l’idea all’inaugurazione dell’anno accademico, il 143° dell’ateneo, dal Campus di via Durando. Rivendica l’importanza dell’autonomia degli atenei e critica la riforma dell’università. «Reintroduce regole sui concorsi di 25 anni fa senza mitigarne i difetti: toccare queste norme significa bloccare per 4 anni l’arruolamento dei ricercatori». L’ateneo, aggiunge, nell’ultimo decennio ha ricevuto 350 milioni di euro in meno di quanti gli sarebbero spettati. «Chiediamo allo Stato un piano finanziario per riavere spazi e attrezzature. Le aziende, dal canto loro, devono aiutarci a inserire i laureati triennali e sviluppare con la ricerca». Diana Bracco, presidente di Assolombarda, ascolta dalla platea. «Milano ha bisogno della preparazione e dell’entusiasmo degli universitari - spiega poi dal palco -. Ma non è in grado di accoglierli».
Al Politecnico la quota di fuori sede è in aumento. «Dobbiamo tenerci stretti i migliori, altrimenti andranno a studiare all’estero», riprende il rettore. La facoltà di Ingegneria ha introdotto un test per le aspiranti matricole: chi non lo ha superato ha potuto iscriversi, ma non potrà sostenere gli esami finché non otterrà un punteggio sufficiente. «La sessione di settembre ci ha dato un quadro allarmante sulla preparazione dei ragazzi. Il test però è servito a scoraggiare i meno motivati. Lo estenderemo ad Architettura e Design».
E gli studenti? «La nostra preoccupazione è che in molti non potranno accedere alle lauree specialistiche», spiega il loro rappresentante. «I vincoli erano noti dall’inizio - ribatte Ballio -.

Chi studia non avrà sorprese».

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