Ballottaggi disertati: alle urne solo 4 su dieci

Scarsa affluenza nei 55 comuni coinvolti nel secondo turno elettorale

da Roma

Solo poco più di 4 su dieci aventi diritto sono andati alle urne ieri, per i ballottaggi delle amministrative. È del 46,4% la media della affluenza alle urne rilevata alle ore 22 nei 55 comuni italiani impegnati nel secondo turno di per le elezioni amministrative.
Secondo i dati diffusi dal Viminale, in particolare l'affluenza è in calo in tutti e cinque i capoluoghi al voto: a Belluno alle 19 aveva votato il 32,6% (contro il 33,8%) del primo turno, a Catanzaro il 28,4% (contro il 36,9%), a Caserta il 30,3 (contro il 36,2%), a Rovigo il 36,5% (contro il 38,2%), a Salerno il 30,1% (contro il 30,7%). Ma le urne resteranno aperte anche oggi dalle 7 alle 15. Per la scelta dei sindaci di Cagliari e Carbonia si è votato al primo turno, a causa di riammissioni di liste escluse.
In Sicilia si è tornati al voto per una minitornata che riguarda la provincia di Trapani e 28 comuni, tra i quali Ragusa è l'unico capoluogo. Nessun ballottaggio per le provinciali che si sono concluse al primo turno con la vittoria 5 a 3 del centrosinistra che ha incassato la provincia di Lucca, Ravenna, Campobasso e Mantova ed ha strappato Reggio Calabria alla Cdl mentre il centrodestra si è confermato a Treviso, Pavia e Imperia. Al primo turno i comuni capoluogo che sono andati al voto il 28-29 maggio sono stati 23. Il centrosinistra ha portato a casa 14 sindaci (Torino, Savona, Ravenna, Rimini, Arezzo, Grosseto, Siena, Ancona, Roma, Benevento, Napoli, Barletta, Cosenza, Crotone). In particolare ha strappato alla Casa delle Libertà Arezzo, Grosseto, Benevento e Crotone. La Cdl ha invece vinto in 4 comuni (Milano, Lecco, Varese e Fermo). A questi 4 va aggiunta la vittoria a Novara dove il sindaco uscente della Lega, Massimo Giordano è stato confermato con oltre il 60% dei consensi con il voto di domenica scorsa.
Da registrare a Caserta alcune polemiche ai seggi, per la presenza di persone che continuavano a distribuire volantini propagandistici per entrambi i candidati della Cdl e dell'Unione (rispettivamente Paolino Maddaloni e Nicodemo Petteruti).

Clima teso anche nei pressi di un seggio di Salerno, in prosecuzione di una campagna elettorale molto accesa tra il diessino Vincenzo De Luca, sostenuto da due civiche, ed Alfonso Andria (Margherita) candidato ufficiale dell’Unione. De Luca avrebbe inveito contro tre rappresentanti di lista perché mostravano un badge con un simbolo nel quale figurava il nome dell’avversario, chiedendo poi l'intervento delle forze dell’ordine per allontanarli.

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