«Ho bisogno di aiuto, ogni cosa che faccio la rovino». Mario Balotelli ha chiamato il ct Cesare Prandelli e ha fatto outing dopo la mancata convocazione in nazionale.
Ecco Mario, il super eroe più umano del mondo. Dentro e fuori, come con le maglie, una idiosincrasia che ha riflessi incredibili. Indossa quella del Milan, getta a terra quella dell'Inter, infila la canotta per la manica, poi infila la testa nell'altra manica, poi Salsano lo aiuta, poi lui se la toglie nuovamente, ne infila un'altra ancora per la manica, poi per l'altra, poi impazzisce.
Il resto magari è forzato, ma la storia delle maglie è un ricordo adolescenziale che abbiamo tutti. Si bisticcia con la maglietta quando si ha fretta, si è distratti, non si ha molta voglia di infilarla. Un ricordo adolescenziale però. Supermario ha chiamato Prandeli, il ct lo ha tranquillizzato, è stato espulso in Europa League, occorre che si dia una calmata, niente di grave, è solo una calmata.
Mario ha racimolato la quarta espulsione della sua carriera: una in maglia nerazzurra, una con la maglia azzurra dell'Under, due con quella del City.
Alla prima espulsione della carriera a Kazan, Josè Mourinho fu molto preveggente: « A me la sua espulsione è sembrata giusta. Gli ho già detto cosa pensavo subito dopo la partita. Ci si fa espellere per fallo da ultimo uomo o per una respinta di mano della palla sulla riga di porta . E' stato un errore di inesperienza di Mario? Fra cinque anni saremo ancora qui a parlare dell'inesperienza di Balotelli».
La sua storia con Josè Mourinho è un best seller, Roberto Mancini al City si sta giocando la panchina dopo averlo richiesto espressamente, il ct Prandelli ne ha preso le distanze, sebbene con tante e poi tante ancora carezze.
In Inghilterra non ha più difensori, in Italia qualcuno aveva invitato Prandelli a prendere la decisione che ha preso. Ora c'è solo il suo procuratore Raiola a tenergli la borsa: «Con Prandelli ha avuto una chiacchierata positiva, aperta. I rapporti sono più che ottimi. Quello che si sono detti penso che debba rimanere fra loro - ha detto Raiola -. Come sta Mario? Il suo messaggio è che ogni cosa che fa gli va male. Deve passare questo momento. È dispiaciuto per la mancata convocazione e per essere uscito da quella gara importante. Non è un momento felice, ne uscirà più forte che mai. Fa parte di uno sviluppo e di una crescita.
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