I Paesi baltici si fanno avanti nel complicato puzzle delle nomine europee, che il presidente della Commissione José Manuel Barroso non ha esitato a paragonare al cubo di Kubrik. Si sono ufficialmente candidati alla presidenza dell'Unione europea il presidente estone Toomas Hendrik Ilves, 55 anni, socialdemocratico, e l'ex presidente lettone Vaira Vike-Freiberga, 72 anni, in carica fino al 2007.
Il nome di quest'ultima circolava da giorni e si tratta di un personaggio con diversi vantaggi. Primo, è donna, e questo aiuterebbe nel riequilibrio tra sessi nelle cariche europee, come invocato da Barroso. Secondo, è poliglotta (parla correntemente inglese, francese, tedesco e spagnolo); terzo, conosce bene l'Unione europea. A questo si potrebbe aggiungere che è dello schieramento di centrodestra, quello cui, secondo accordi informali, spetterebbe la presidenza Unione.
«Il primo ministro (Valdis Dombrovskis) - ha detto l'ex leader lituana all'agenzia tedesca Dpa - a sorpresa mi ha chiamato al telefono e mi ha chiesto se accetterei di esser candidata se la Lettonia mi proponesse.
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