Far nascere un bimbo senza avere l’incubo di avergli trasmesso un tumore ereditario è il sogno di tutti i genitori. In Inghilterra questo sogno è diventato realtà. Almeno per una coppia che si è sottoposta alla diagnosi pre-impianto. In questo modo è stato possibile selezionare un embrione sprovvisto di un gene killer, chiamato «Brca-1», che avrebbe assicurato al neonato oltre l’80% delle possibilità di sviluppare un tumore al seno. Il bebè, perfettamente sano, ora si trova ancora nella pancia della mamma e vedrà la luce la prossima settimana.
Inevitabili le accuse di manipolazione genetica. Ma la storia personale della coppia inglese è di quelle che toccano il cuore. La madre ha deciso la selezione degli embrioni perché il marito aveva una storia devastante legata alla malattia: la sorella, la madre, la nonna e una cugina avevano tutte avuto il cancro al seno, e lui stesso era positivo al gene. «Nel corso delle tre ultime generazioni – racconta la futura mamma – ogni donna della famiglia di mio marito ha avuto il tumore al seno, tra i 27 e i 29 anni. Abbiamo pensato che, se ci fosse stato il modo per evitarlo ai nostri figli, dovevamo percorrere questa strada». Così, nonostante fossero entrambi fertili, i due si sono sottoposti all’inseminazione in vitro per poter fare la diagnostica pre-impianto. I test sono stati realizzati prelevando una singola cellula dagli 11 embrioni, quando avevano appena tre giorni di vita. Sei avevano il gene del cancro al seno; due di quelli che ne erano privi sono stati impiantati, e uno ha attecchito diventando un feto. Adesso il gene «cattivo» è stato eliminato dall’asse ereditario della coppia che ha anche potuto congelare altri due embrioni sani per un eventuale uso futuro.
Soddisfatto Paul Serhal, il ginecologo dell’university College Hospital di Londra che ha in cura la donna. «È una tecnica che è stata migliorata e sviluppata nel corso di pochi anni – spiega il medico – e ora potrà essere offerta come un’ottima opzione alle altre coppie che hanno questa anomalia genetica». Si calcola, infatti, che in Gran Bretagna circa il 5% dei 44mila casi diagnosticati ogni anno di cancro mammario siano causati dai geni Brca-1 e Brca-2, entrambi diagnosticabili già negli embrioni.
Tutto questo è avvenuto in Gran Bretagna, dove la selezione embrionale è consentita, a differenza che in Italia. Ma anche nel nostro Paese oggi è possibile percorrere una strada innovativa per eliminare il tumore ereditario. «Si può individuare il gene tumorale anche con l’analisi dell’ovocita», annuncia Francesco Fiorentino, uno dei massimi esperti internazionali di diagnosi pre-impianto. «La nuova tecnica che ho messo a punto non è invasiva, incide solo sugli ovuli della donna e soprattutto non tocca gli embrioni».
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