Cronache

Bambino disabile escluso dalla recita scolastica, la mamma: "Il Ministero non ci ascolta"

Bambino disabile escluso dalla recita scolastica, la mamma: "Il Ministero non ci ascolta"

Sembra non avere fine, la storia del bambino autistico che pochi mesi fa era stato escluso dalla recita scolastica perché a detta dell’insegnante incapace di poter partecipare insieme agli altri bambini. I genitori che avevano raccontato in esclusiva questa triste vicenda a IlGiornale.it tornano oggi amaramente sulla vicenda per quella che considerano una loro sconfitta morale, dopo essere venuti a conoscenza che l’avvocato della scuola incriminata, ha dichiarato che quest’ultima sarebbe stata sollevata da ogni responsabilità.

A scendere in campo anche la deputata della Lega Pina Castiello che in una dichiarazione, parla di questa come una storia: “Triste e al tempo stesso inquietante, che, se non affrontata in modo adeguato, rischia di configurarsi come pericoloso precedente. Non e' possibile infatti - sempre secondo le dichiarazioni della deputata Castiello - far finire questa vicenda in archivio e senza conseguenze, magari declassandola a mera leggerezza da parte della dirigenza della scuola, quella che è invece una brutta storia, in cui tanti sono i lati oscuri, suiquali va fatta piena luce.

Mi chiedo, per esempio -continua la deputata - come sia stato possibile che il Provveditorato agli studi di Napoli, a cui certamente la notizia dell'accaduto sarà arrivata velocemente, non abbia tempestivamente disposto l'invio di propri ispettori raccogliendo la disperata e dolorosa denuncia della madre del bambino, che comprensibilmente invocava l'intervento delle istituzioni. Questo e' un caso sul quale non si può abbassare la guardia”.

Ed è ancora la mamma del bambino, che per ragioni di privacy chiameremo sempre Andrea, che torna a raccontare i risvolti e come è venuta a conoscenza del fatto che la scuola sia stata scagionata da ogni responsabilità:

Sono venuta a saperlo attraverso un giornale locale di Afragola, “NanoTv”. Praticamente il legale della scuola, avrebbe detto al Direttore di questa testata giornalistica, che era in possesso di una Pec dove si sollevava la scuola da ogni responsabilità, Pec che però il giornalista non ha mai visto”.

Perché secondo lei?

Mi sono fatta un’idea, secondo me per due motivi: o questo avvocato sta bluffando, anche se non credo, oppure perché una cosa del genere andrebbe di sicuro a discapito sia della scuola, che del Ministero, perché scagionarla senza aver ascoltato i diretti interessati, quindi la famiglia, e sentire soltanto la maestra e la preside, sotto ‘accusa’, è una cosa che secondo me non sta né in cielo né in terra”.

Nonostante le sue numerose richieste il Ministero dell'Istruzione non l’ha mai convocata o sentita?

Mai. Un’ispettrice mi ha semplicemente mandato un messaggio whatsapp e poi mi ha telefonato chiedendomi di raggiungerla nella scuola incriminata, dove lei si trovava in quel momento. Cioè praticamente non soltanto non sono stata convocata in maniera ufficiale, ma mi ha anche chiesto di andare nella scuola in questione, dove in quel momento lei si trovava all’interno della presidenza, e addirittura in viva voce telefonica. Io chiaramente mi sono risentita per questa cosa, e oltretutto mi è sembrata una cosa stranissima che un’ispettrice del Ministero, mi informi prima con un whatsapp, poi con il proprio cellulare personale, dalla presidenza della scuola, dove io sospetto, per non dire che ne sono certa, ci fosse anche la preside presente. Alla fine sembravo io la carnefice e non la vittima in questa situazione”.

Cosa chiede lei?

Voglio giustizia, voglio che questa scuola, come ha detto anche l’onorevole Castiello, non crei un pericoloso precedente, perché dopo tutto questo scalpore, se viene scagionata, è un precedente pericolosissimo, che autorizza tutti a tenere questo comportamento. Inoltre penso che chi ha commesso un errore, e questo è un grosso errore perché tocca la vita di un bambino che sta male, deve pagare. Invece purtroppo sto amaramente vedendo che come spesso succede, chi sbaglia non paga, e chi è vittima, resta tale”.

Successivamente alla chiamata whatsapp, lei non ha più avuto contatti con il Ministero?

No, dopo quella ispezione alla scuola in cui non mi ha mai ufficialmente convocato non si sono più fatti vivi, il Ministero è sparito, e a questo punto devo dire anche disinteressandosi, completamente”.

Non ha mai pensato di rivolgersi direttamente alla responsabile del Ministero dell’Istruzione della sua zona?

L’ho fatto. Dopo che l’ispettrice mi aveva contattato solo tramite telefono e direttamente nella presidenza della scuola come ho raccontato sopra, mi sono rivolta anche alla Responsabile del Ministero dell’Istruzione di Napoli, la dottoressa Luisa Franzese, e anche lei mi ha dato un ‘due di picche’”.

Che cosa intende precisamente?

Mi ha risposto dimostrando il suo totale disinteresse, dicendo che devono occuparsi di tanti casi, che lei aveva provveduto ad inviare degli ispettori che le avevano poi stilato la relazione, ma io mi chiedo, come si fa a stilare una relazione se viene ascoltata solo una parte, in questo caso solo la scuola? Se non è disinteresse questo non so quale sia. Possibile che in una vicenda del genere viene sentito solo il carnefice e non la vittima?

Per questo motivo mi sembra di capire lei chiede un incontro con l’attuale Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina

Esatto, e la cosa che più mi addolora è che quando successe questa brutta storia a mio figlio, Lucia Azzolina che allora non era Ministro, apprese la notizia dai giornali e scrisse un post su Facebook: ‘Questa storia sta girando molto sul web. E sta generando, come è normale che sia, molte perplessità tra i lettori. La scuola è un mondo complesso e ogni vicenda va sempre approfondita. Per questo ho sentito l’Ufficio scolastico regionale e so che stanno facendo tutti gli approfondimenti necessari. Sono certa che si troveranno preso una spiegazione e una soluzione’. Ma una volta diventata Ministro è sparita totalmente nel nulla. Ho scritto personalmente una lettera pubblicata da moltissimi giornali e siti, ma nulla. Non si è mai fatta viva. Quindi a questo punto ho chiesto aiuto all’Onorevole Castiello affinché questa storia non venga dimenticata, come spesso succede, ma che abbia il giusto finale che non solo merita mio figlio ma tutti i bambini che vivono queste bruttissime vicende”.

Ma all’epoca che era sottosegretario l’ha mai contattato?

Assolutamente no, ha scritto che si era attivata e aveva parlato personalmente, ma allora cosa le hanno detto? Perché non lo riferisce, ma soprattutto perché non ha mai parlato con la famiglia o ci ha sentito per avere la nostra versione dei fatti dopo che abbiamo chiesto a gran voce un incontro con lei?”

Cosa vi augurate come famiglia?

Mi auguro che il Ministero faccia il suo dovere, e si renda conto di questa gaffes che ha fatto. Mi auguro che faccia il suo dovere che è quello di proteggere questi bambini, e che non succeda mai più questo. Perché se una cosa del genere viene perdonata, autorizzano tutti a farlo.

Bisogna far pagare chi sbaglia e nello stesso tempo non lasciare impunita una cosa del genere nei confronti di un bambino disabile e di tanti bambini disabili. Lascia correre adesso significa, lasciar correre per sempre”

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