Cialtroni e bamboccioni. Alloccorrenza, stronzi. Il «politichese» è roba della prima Repubblica. Ora il linguaggio della politica pesca vocaboli inconsueti per il Palazzo, per quanto comuni. E conia frasi così celebri da sfidare lingiuria del tempo per entrare nellimmaginario collettivo, spesso più ancora del loro autore. Non tutti ricordano che a parlare di «nani e ballerine» fu Rino Formica (sua anche «la politica è sangue e merda»), ma quella frase è ormai nel glossario della politica. In buona, trasversale compagnia.
Bamboccioni
Brunetta ha rispolverato il termine, ma il copyright è dellallora ministro dellEconomia Tommaso Padoa-Schioppa, che nellautunno del 2007 motivò così lipotesi di affitti agevolati per i più giovani: «Mandiamo i bamboccioni fuori di casa». Tre giorni dopo, in tv, dallAnnunziata, la verve creativa del ministro produsse unaltra perla («Le tasse sono una cosa bellissima») ingiustamente meno ricordata.
Cazzata
Un classico sostantivo, poco oxfordiano, di solito relegato ai margini dei discorsi ufficiali. A dargli lustro provvede Gianfranco Fini a ottobre del 2007, commentando la comparsa sui muri romani di migliaia di manifesti che lo ritraevano mentre salutava romanamente: «Per dirla in inglese, mi sembra proprio una cazzata».
Checca squallida
È solo lultimo di una lunga serie di epiteti, lanciati dal senatore di An Nino Strano al collega dellUdeur Nuccio Cusumano il 24 gennaio del 2008, mentre a Palazzo Madama stava per cadere il governo Prodi. Cusumano votò la fiducia al governo, e Strano gli urlò contro di tutto: «Sei un cesso!», «Sei una merda!», e infine, appunto, «Sei una checca squallida!».
Cialtrone
A sdoganare il termine, Giulio Tremonti ci aveva pensato già tre giorni fa in conferenza stampa, ma nessuno aveva colto. Così, ecco ieri il bis, sempre a proposito dellutilizzo (mancato) dei fondi europei destinati alle Regioni: «La colpa non è dellEuropa, non è dei governi nazionali di destra o di sinistra, ma della cialtronaggine di chi ha i soldi e non li spende».
Coglioni
Tra le più celebri uscite di Silvio Berlusconi. È linizio di aprile del 2006, alla vigilia delle elezioni politiche il Cav spara: «Ho troppa stima per lintelligenza degli italiani per credere che ci possano essere in giro tanti coglioni che votano contro il proprio interesse». Ma quella volta vince Prodi.
Culattoni
A gennaio del 2006 si infiamma il dibattito politico sul riconoscimento delle coppie di fatto. Roberto Calderoli consegna ai posteri il suo contributo, non proprio british, parlando di «assurde pretese di privilegi da parte dei culattoni».
Fottere
A fottersene delletichetta, il 4 maggio 2010, è il presidente del Copasir Massimo DAlema. Ospite di Ballarò, quando il condirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, gli ricorda la sua casa a equo canone ai tempi di Affittopoli, perde le staffe e replica: «Vada a farsi fottere».
Frocio
Sempre in un salotto tv, quello vespiano di Porta a Porta, a marzo 2006 si vive lo scontro tra Alessandra Mussolini e lallora parlamentare transgender Vladimir Luxuria. Vladimir urla «fascista!», la nipote del Duce non si scompone e ribatte: «Meglio fascista che frocio».
Stronzi
Ancora Fini. Il presidente della Camera a novembre scorso fa visita a un centro per minori stranieri. Si intrattiene con i ragazzini, poi butta lì: «Vi pesa essere qui? Cè qualcuno che ve lo fa pesare? Cè qualche stronzo che dice qualche parola di troppo?». La parolaccia funziona, lo «stronzo» rimbalza sui giornali. E innesca la replica di Calderoli, con un pizzico di perfidia: «Fini ha perfettamente ragione a dire che è stronzo chi dice che lo straniero è diverso. Ma è altrettanto stronzo chi illude gli immigrati».
Uomo di polsino
Dopo la morte di Gabriele Sandri, gli ultras a Roma vanno allassalto delle caserme della polizia. Pier Ferdinando Casini, invece, attacca il ministro dellInterno, Giuliano Amato: «Più che uomo di polso, lo definirei uomo di polsino».