Banca Carige, via all’espansione con l’aumento del capitale

Banca Carige, via all’espansione con l’aumento del capitale

L’assemblea degli azionisti della Carige ha approvato ieri in sede straordinaria un aumento del capitale sociale della Banca a titolo gratuito, mediante utilizzo di riserve, per un importo pari a circa 164,9 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione ha deliberato inoltre un aumento di capitale a pagamento, da offrire in opzione ai soci, di 76,9 milioni di euro nominali, pari a un controvalore indicativo, compreso il sovrapprezzo di circa 200 milioni di euro in attuazione della specifica delega rilasciata dall’Assemblea straordinaria il 10 settembre 2003.
L’aumento gratuito del capitale sociale per massimo 164.878.401,00 euro nominali corrisponde sostanzialmente alla rivalutazione degli immobili e del patrimonio artistico.
In sede di assemblea straordinaria è stata deliberata anche la modifica dell’articolo 13 dello Statuto sociale, che riguarda la limitazione del diritto di voto delle Fondazioni bancarie, in adeguamento alla Legge sul risparmio. «Qualora venisse confermato il limite del 30% del diritto di voto si tratterebbe di un esproprio - ha commentato il presidente Giovanni Berneschi - che non solo danneggia la Fondazione, ma anche la comunità ligure». La Fondazione bancaria Carige, vista la Legge sul risparmio, per il momento ha deciso volontariamente di limitare il proprio diritto di voto al 30%. Inoltre, qualora la Fondazione, in sede di assemblea dei soci, col suo 30% avesse comunque la maggioranza dei presenti aventi diritti di voto, volontariamente si limita in modo ulteriore, così che il suo voto vale la metà meno uno di quello dei presenti. La Fondazione si è comunque riservata di impugnare la norma per valutare se ci siano estremi di incostituzionalità, qualora si andasse avanti con la limitazione al 30%.
Parlando dell’uscita di Carige da Banca d’Italia, della quale detiene il 3,96%, e prevista dalla nuova Legge sul risparmio entro i prossimi tre anni, Berneschi si prepara a dare battaglia rivendicando un’applicazione coerente della valorizzazione della partecipazione secondo i criteri Ias europei. Calcolando la partecipazione sul valore reale del bilancio di Bankitalia stimato in 13,7 miliardi di euro, secondo Berneschi il controvalore è di 560 milioni di euro, così come è stato iscritto nel bilancio 2005 del Gruppo Carige. «Dovendo uscire vogliamo un’applicazione coerente della valorizzazione Ias. Come nel 1936 fummo obbligati ad acquistare una quota e a pagare con denaro sonante, ora vogliamo i soldi uno sull’altro. No alle espropriazioni. Faremo la nostra battaglia anche in Europa se necessario».

Berneschi ha parlato di una banca in buona salute, escludendo qualsiasi fusione con altre strutture, con un bilancio in crescita e un «aumento dell’utile sul 20-30% che si potrebbe attestare su circa 130 milioni di euro per il 2005».

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