Massimo Restelli
nostro inviato a Brescia
Conti in miglioramento per Banca Lombarda che vuole continuare a essere una public company e mantiene lattenzione puntata sullatteso riassetto del sistema creditizio italiano in vista di eventuali aggregazioni. Una possibilità che non si è tuttavia al momento tradotta in «alcun dossier concreto» per il gruppo, ha spiegato il presidente Gino Trombi.
È infatti probabile che prima di muovere Banca Lombarda preferisca testare lapplicazione del nuovo piano triennale definito «ambizioso» ma «realistico» dallamministratore delegato Corrado Faissola (390 milioni i profitti stimati al 2008, con un Roe al 24%).
Il gruppo prevede di rafforzarsi nel parabancario e ricavare sinergie dallintegrazione tra Capitalgest e Grifogest ma il primo banco di prova sono stati i conti a fine marzo che «sono andati bene», ha anticipato Faissola augurandosi che il trend «prosegua» per tutto lanno. Ottimismo che, insieme a un dividendo in crescita del 14,3% a 0,4 euro, ha contribuito ieri a ottenere in poco più di due ore lassenso unanime dei soci al bilancio 2005 (239 milioni lutile netto). Un percorso di crescita sul quale Banca Lombarda intende proseguire mantenendo però quella struttura di public company che ha permesso di stare al fianco del «territorio» industriale (tra i grandi soci cè la Tassara di Romain Zalesky che ha rafforzato la propria presenza al 4,9%).
Ecco perché lipotetica creazione di unasse tra Popolare Verona e Cattolica (con cui Brescia ha rilevanti accordi di bancassicurazione) sarebbe stata accolta con qualche perplessità nel quartier generale di Banca Lombarda. Il gruppo, in ogni caso, dovrà tenere conto anche dellesito delle avance di Intesa (di cui controlla il 2,5%) verso Capitalia. I due gruppi sono legati da stretti rapporti, suggellati dalla presenza del numero uno di Intesa, Giovanni Bazoli, alla vicepresidenza di Banca Lombarda. E Brescia ha già gettato le basi per un aumento di capitale da cui potrebbero essere attinte le risorse per non diluire la propria quota a fronte di uneventuale maxi-integrazione.
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