Banca Mondiale: Italia al palo, tirano i servizi

Il pil del Bel Paese è cresciuto di appena lo 0,7%, a velocità dimezzata rispetto all’incremento dell’1,5% messo a segno nel decennio 1990-2000. In perdita agricoltura, industria e manifattura

Banca Mondiale: Italia al palo, tirano i servizi

Roma - Italia maglia nera dell'Eurozona. Procede a passo di lumaca l’economia del Bel Paese trainata esclusivamente dal settore dei servizi. A darne l'ennesima conferma ci pensa la Banca Mondiale che, in un recente rapporto, ha evidenziato come tra il 2000 e il 2006 il pil del nostro paese sia cresciuto di appena lo 0,7%, a velocità dimezzata rispetto all’incremento dell’1,5% messo a segno nel decennio 1990-2000.

Italia fanalino d'Europa Vanno molto meglio gli altri paesi europei: nel periodo in considerazione l’economia spagnola è quella che è cresciuta di più con una media del 3,3%, seguita da quella del Regno Unito con il 2,5% e da quella francese all’1,7%. Al penultimo posto la Germania che ci precede di poco con un rialzo del Pil pari allo 0,8%. A livello mondiale, la vera locomotiva si conferma la Cina con una crescita del 9,8%, seguita dall’India con un tasso del 7,4%. Positivo l’andamento degli Stati Uniti (+2,6%). Da evidenziare che nel periodo 2000-2006 quasi tutte le economie hanno mostrato segnali di rallentamento rispetto al decennio 1990-2000. Soltanto la Spagna in Europa ha segnato un’accelerazione, rispetto al 2,7% degli anni ’90. Malissimo l’economia tedesca, passata dall’1,8% allo 0,8%. Meno evidente invece la frenata di Francia (da 1,9% a 1,7%) e Gran Bretagna (da 2,7% a 2,5%).

Bene il comparto dei servizi Passando ad analizzare i settori produttivi, il rapporto della Banca Mondiale testimonia che il motore dell’economia italiana è rappresentato dal comparto dei servizi, che nel periodo 2000-2006 è cresciuto mediamente dell’1,1%. In contrazione tutti gli altri comparti: saldo negativo per l’agricolo (-0,4%), l’industriale (-0,3%) e il manifatturiero (-1,2%). Anche qui il confronto con i principali partner europei è impietoso. In Francia, per esempio, rallenta solo il settore agricolo (-0,3%), mentre sono positivi industria (1,3%), manifattura (1,1%) e servizi (1,8%). In Germania tira il manifatturiero (+1,2%) e tengono gli altri (1% agricoltura, 1% industria, 1% servizi). Male (-1,7%) l’agricoltura spagnola compensata però da un vero e proprio dei servizi (+3,5%) e dell’industria (+2,6%) e dalla tenuta del manifatturiero (+0,7%). Infine, in Gran Bretagna rallenta solo il comparto manifatturiero (-0,4%), mentre corrono i servizi (+3,4%) e non arretrano industria (+0,1%) e agricoltura (+0,6%).

Cina traino a livello mondiale Anche nell’analisi settoriale, a livello mondiale, colpiscono i dati dell’economia cinese: crescita vertiginosa agricoltura (4,2%), industria

(11,2%), manifattura (11,1%) e servizi (10,1%). Bene anche l’India (+2,7% agricoltura, +8% industria, 7+,7% manifattura, +8,9% servizi) e gli Stati Uniti (+2,5% agricoltura, +1,5% industria, +2,2% manifattura, +2,7% servizi).

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