Banche, arrivano gli aiuti: alla Camera entro martedì

Arriveranno entro martedì, sotto forma di emendamenti ai decreti già in esame alla Camera, gli interventi del governo a favore delle banche. Le anticipazioni di stampa vengono confermate dal presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Gianfranco Conte. «Il governo ha scelto di rinunciare a un altro decreto - spiega Conte - e di procedere invece con emendamenti ai due decreti salvabanche, che saranno unificati».
Lo stesso premier Silvio Berlusconi, intervenendo al Salone del ciclo e del motociclo di Milano, ha ribadito che il pacchetto di misure anticrisi per banche e imprese arriverà la settimana prossima. Lo Stato, precisa, non intende modificare l’assetto proprietario del sistema bancario, né entrare nel capitale delle banche, se non temporaneamente e su richiesta. Un’eventualità, quest’ultima, che non appare alle viste. In cambio delle garanzie pubbliche, gli istituti di credito dovranno fare la propria parte a favore dell’economia reale aumentando i finanziamenti alle imprese. «Gli italiani possono stare tranquilli - ha aggiunto il premier - non ci sarà il fallimento di alcuna banca e non perderanno i soldi che hanno depositato». Berlusconi annuncia inoltre che un’importante banca metterà a disposizione un fondo-crediti da 5 miliardi di euro per le piccole e medie imprese. Si tratta di Unicredit, che renderà disponibile un plafond di sostegno di cinque miliardi «che - spiega l’amministratore delegato Alessandro Profumo - può dare una spinta aggiuntiva perché, in qualche caso, c’è stato un rallentamento nei tassi di crescita del credito».
Profumo apprezza l’iniziativa del governo in favore dell’economia reale: «Il tema - spiega - è di avere più benzina per continuare a sostenere le crescita». E l’iniziativa a favore delle piccole e medie imprese, aggiunge, «dà l’idea che le difficoltà dell’istituto siano state un po’ ingigantite». D’accordo col governo, sul sostegno alle banche, anche il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, purché si evitino intromissioni nella gestione: «Deciderà il governo, con Bankitalia e le banche, ma io credo - dice - che il modello francese sia il migliore».
I prossimi giorni serviranno al Tesoro, a Bankitalia e alle banche per mettere a punto le tecnicalità, tutt’altro che semplici, del provvedimento. Ad esempio, non mancano riserve da parte delle piccole banche sulla platea a cui si rivolgono le misure di sostegno. Secondo il Financial Times, il fondo a favore delle banche varrebbe circa 30 miliardi di euro, per garantire l’emissione di bond perpetui.

Tuttavia, alla Giornata del risparmio, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha spiegato che non è necessario prevedere un plafond finanziario. Insieme con gli interventi sulle banche dovrebbero arrivare, con gli emendamenti al decreto, anche misure per l’economia, a partire dal fondo di garanzia di 650 milioni a favore delle piccole e medie imprese.

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