Banche e coop Lite nell’Ulivo come 2 anni fa

da Roma

Sono quasi due anni che la Margherita ha sullo stomaco l’operazione Unipol-Bnl. Ovvio che ora lasci ai Ds l’intero compito di difendere Vincenzo Visco.
Per l’esattezza, è stato proprio Francesco Rutelli a dire, nel luglio del 2005, cosa pensava dell’operazione Consorte. E lo fa all’indomani di una netta presa di posizione di Fassino a sostegno dell’operazione Unipol, controllata dalle coop. Operazione, poi, mai decollata; anche per le intercettazioni dei «furbetti del quartierino». «Ci sono mondi della cooperazione - dice Rutelli al Corriere della Sera - che ora stanno muovendosi in direzioni diverse da quelle previste dalla Costituzione». In altre parole, «le coop godono ancora oggi di un regime incentivato: un vantaggio fiscale perché debbono reinvestire gli utili: fanno ricchezza». E l’Unipol, controllata dalle coop? «Esprimo un dubbio: che il socio di una cooperativa partecipi ad operazioni squisitamente finanziarie».
I primi giorni di agosto di quell’anno è Arturo Parisi ad uscire allo scoperto, e sempre sullo stesso tema. Con l’aggiunta che l’attuale ministro della Difesa, a proposito della vicenda finanziaria di quell’estate, solleva il problema della questione morale. Anche lui, come Rutelli, si concentra sui benefici fiscali riconosciuti alle coop. «L’esperienza mutualistica che sta alla base dell’esperienza cooperativa non può essere trasposta in una condizione e su una scala diversa. Non ci si può trasformare in raider di Borsa con l’aiuto del fisco».
Ed il sostegno dei Ds ad Unipol? «In nome del realismo hanno esitato a farsi le domande giuste. E così, guidati dall’istinto che porta ognuno a difendere il proprio mondo, hanno dato l’impressione di avallare una regressione neo-corporativa». Un giudizio, quello di Parisi, che sembra trasferibile alla vicenda Visco-Speciale.
Il «colpo di grazia» della Margherita al comportamento dei Ds sul caso Unipol arriva alla vigilia di Ferragosto di quell’anno ancora una volta da Rutelli.

«Se gli utili (delle Coop) vengono reinvestiti in operazioni spericolate come Unipol-Bnl, è giusto criticarle. E io - sottolinea l’attuale vicepremier - l’ho fatto apertamente. Giudico importante che anche i Ds si mettano nelle condizioni di poterlo fare».

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