Banche e tlc sotto pressione

In forte calo i titoli del made in Italy

La nuova impennata del petrolio, la disoccupazione negli Usa e il forte ribasso di Wall Street (- 2,7% il Dow Jones, - 2,57% il Nasdaq a un’ora dalla chiusura) mandano al tappeto gli indici di Piazza Affari e del Vecchio Continente. Il Mibtel e lo S&P/Mib, tornati sui livelli dello scorso marzo, hanno perso, rispettivamente, il 2,16% a 24.635 punti e il 2,42% a 31.754 punti. A trascinare al ribasso il listino milanese sono stati i bancari dopo che giovedì la Bce ha ventilato un rialzo dei tassi a luglio. In rosso quindi Unicredit (-3,84%), Intesa SanPaolo (-3,33%) e Bpm (-5,25%). Male anche il Banco Popolare (-3,33%) ed Mps (-3,39%). Nel risparmio gestito è precipitata Mediolanum (-5,53%). Tra gli assicurativi hanno perso quota Unipol (-1,39%) e Generali (-1,69%). Male il settore della moda e del lusso a casusa del super euro. A farne le spese i titoli delle società maggiormente esposte ai cambi come Luxottica (-4,45%), Tod’s (-3,67%) e Bulgari (-3,91%). In deciso calo anche Safilo (-9,77% a 1,6 euro). Bene invece Poltrona Frau (+3,44%). È stata ancora Prysmian (+1,12%) a svettare a Piazza Affari, beneficiando ancora della maxi-commessa brasiliana da 110 milioni di dollari. Realizzi su Telecom Italia (-4%) dopo l’accelerazione messa a segno nella seduta precedente. Deboli anche Tiscali (-2,33%) e Fastweb (-1,22%).

Sui listini europei, in forte calo Lufhtansa (-4,54%), Air France-Klm (-5,97%) e British Airways (-8,16%). Per le auto in rosso Daimler (-4,66%), Bmw (-4,37%), Renault (-5,5%), Peugeot (-2,5%) e a Londra Rolls Royce (-4,3%). Fra i finanziari pioggia di vendite su Commerzbank (-5,42%), peggior titolo a Francorte.

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