da Milano
Tre delle cinque banche coinvolte nel processo Parmalat sul presunto aggiotaggio (Ubs, Nextra, Deutsche Bank, Morgan Stanley e Citigroup) hanno depositato ieri in tribunale la richiesta di ricusazione del giudice per l'udienza preliminare Cesare Tacconi. Secondo gli istituti di credito il magistrato sarebbe incompatibile con il ruolo di gup (giudice delludienza preliminare) nel secondo troncone Parmalat poiché ha già valutato, in occasione dell'udienza preliminare a carico dell'ex patron Calisto Tanzi e degli ex amministratori della Parmalat, i fatti di aggiotaggio imputati ora alle banche.
Gli istituti di credito avevano già presentato prima della richiesta di ricusazione un'istanza di astensione dal giudizio allo stesso Tacconi. La richiesta è stata però ritenuta «irrituale» e dunque i legali delle banche hanno fatto ricorso all'istanza di ricusazione sulla quale spetta alla Corte di appello pronunciarsi. L'istanza depositata ieri tuttavia non blocca il processo, ma, qualora la Corte non si pronunci prima, Tacconi dovrà attendere la decisione del giudice di secondo grado prima di emettere la sua decisione. Una richiesta di ricusazione era già stata presentata da Bank of America, altro istituto coinvolto nel processo Parmalat contro le banche ed è stata ritenuta inammissibile dal giudice di secondo grado.
Intanto ieri con una nota il gruppo Parmalat ha reso noto che l'assemblea dei creditori di Parmalat Brasil lo scorso 26 maggio ha autorizzato l'ingresso del nuovo socio di controllo Leap. Il gruppo italiano cederà il controllo di Parmalat Brasil attraverso un aumento di capitale che verrà sottoscritto da Leap Capital, che così deterrà una quota del 98,5%, mentre le consociate Parmalat non eserciteranno il proprio diritto di opzione.
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