da Milano
Per esaminare la situazione del risparmio, ma soprattutto quella di Bnl e Antonveneta sotto scalata, viene riconvocato dopo oltre un anno il Cicr, il comitato interministeriale per il credito e il risparmio, di cui fanno parte oltre al ministro dellEconomia Siniscalco anche Scajola delle attività produttive, Lunardi dei trasporti, Alemanno dellagricoltura e La Malfa per le politiche comunitarie.
Recentemente le riunioni del Cicr sono passate alle cronache soprattutto per lo scontro tra il Governatore della Banca dItalia, Antonio Fazio, e lex ministro dellEconomia, Giulio Tremonti. La riunione del comitato riveste un ruolo importante perché è lorganismo del governo a cui spetta in ultima istanza la definizione dellindirizzo da tenere per la tutela del risparmio.
L'ultima riunione del Cicr è stata il 23 marzo 2004, più o meno sedici mesi fa, quando a Via XX Settembre sedeva ancora Tremonti. Allordine del giorno di quella riunione cerano le cartolarizzazioni e le sofferenze bancarie dopo le ripetute prese di posizione divergenti di Fazio e Tremonti sulle responsabilità dei crac Cirio e Parmalat. Il Governatore, presente alla riunione dopo aver disertato quella precedente nellottobre 2003, aveva assicurato che il sistema era saldo e non cera il rischio per la sua solidità.
Per martedì prossimo i temi allordine del giorno non sono stati resi noti ufficialmente ma certamente loccasione servirà per fare un quadro della situazione relativa al passaggio di controllo di due importanti istituti di credito italiano (Bnl e Antonveneta appunto) e alle ripercussioni che i tentativi di scalata da parte di due importanti banche straniere (rispettivamente Bbva e Abn Amro) o quelli di «resistenza» portati avanti da cordate italiane stanno avendo anche in ambito europeo.
Ieri infatti i commissari Ue alla concorrenza e al mercato interno hanno inviato lennesima richiesta di chiarimenti al Governatore nellambito di un carteggio tra il responsabile della vigilanza bancaria in Italia e gli esponenti della Commissione a cui fanno capo le regole relative a concorrenza e tutela del mercato interno.
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