Bpm manda messaggi a Montepaschi

Castagna: "Vediamo dopo l’offerta su Mediobanca". Utile a 1,2 miliardi, mai così alto

Bpm manda messaggi a Montepaschi
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Banco Bpm dà in pasto agli investitori un semestre record e guarda al futuro senza preclusioni ora che si è liberata dalla morsa di Unicredit. L'ad Giuseppe Castagna non nasconde l'interesse verso l'evoluzione del risiko in atto. «Attenderemo dopo il primo round di consolidamento per capire quale sarà la situazione. Vedremo che cosa succede a Mps dopo l'operazione su Mediobanca», ha detto il banchiere napoletano presentando agli analisti i conti del primo semestre, senza mancare di ricordare che il Banco ha in mano un prezioso 9% di Mps che «è già qualcosa che può mostrarci la via».

Alla domanda se il golden power è stato un freno a un possibile rilancio di Unicredit, Castagna non ha esitato: «L'M&A è iniziato con un'offerta da 10 miliardi e ora ne vale 17. Nessun limite per la nostra banca, nessun limite standalone, nessun limite per ulteriore consolidamento. Poi non posso farci niente se qualcuno è stato fermato dalla paura del golden power». Relativamente alle mosse di Credit Agricole, pronta a rafforzare il ruolo di primo azionista e salire oltre il 20%, Castagna si è limitato a dire «vedremo che cosa chiederanno e che cosa vorranno fare» i francesi. Intanto, Bpm ha messo nel motore Anima che ha già dato un contributo alla redditività. Il primo semestre dell'anno si è chiuso con un utile netto per 1,21 miliardi, il più alto di sempre e il 61,9% oltre quanto fatto registrare nell'analogo periodo del 2024. A un margine d'interesse in frenata (-7% a 1,6 miliardi), complice la diminuzione dei tassi, fanno da contraltare commissioni nette salite a 1,2 miliardi (+15,3%). Nel secondo trimestre, il primo di consolidamento di Anima sia in termini di volumi che di redditività, il margine di interesse si è attestato a 785,1 milioni e l'utile netto a 703,8 milioni, entrambi superiori alle attese (Equita Sim stimava un utile netto trimestrale a 659 milioni).

Il contributo di Anima alla redditività è stato di +23% alle commissioni nette e +11% all'utile netto, già in linea rispetto ai target 2027 del piano. Piazza Meda al momento non si sbilancia su un futuro delisting o meno di Anima. «Valuteremo tutte le opzioni», ha detto Castagna, rimandando al terzo trimestre per un ulteriore approfondimento sul tema dell'acquisto delle minorities. A perimetro costante, quindi senza considerare il contributo di Anima, l'utile semestrale è di 983,8 milioni (+31,2%). In sei mesi Bpm ha già messo in cascina ben più della metà, per la precisione il 62%, dell'obiettivo di utile netto per l'intero anno che è stato confermato a circa 1,95 miliardi. «Siamo molto vicini ai target finali del piano al 2027», ha affermato Castagna. «Per vedere i migliori risultati dobbiamo aspettare un anno ha aggiunto il banchiere ossia quando le fabbriche prodotto costruite dalla banca lavoreranno a pieno regime».

Per quanto concerne la remunerazione dei soci, Piazza Meda prevede di pagare un acconto sul dividendo 2025 di circa 700 milioni, in crescita del 17%, pari a un dividendo per azione di 0,46 euro e un rendimento atteso pari all'8%

su base annua. Sommando il dividendo 2024 e l'acconto 2025, nelle tasche dei soci confluiranno circa 2,2 miliardi, procedendo «con il giusto passo» verso l'obiettivo di distribuire oltre 6 miliardi nel periodo 2024-2027.

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