Mps vuole superare il 50%. Verso un rilancio più forte

La metà del capitale garantisce un utilizzo accelerato dei crediti fiscali. Sul tavolo una spinta da 700 milioni

Mps vuole superare il 50%. Verso un rilancio più forte
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Alla fine avrebbe prevalso la linea dell'amministratore delegato Luigi Lovaglio. Ieri, durante il consiglio d'amministrazione di Mps convocato per quantificare il rilancio in contanti da aggiungere all'offerta in corso su Mediobanca, si è dibattuto non tanto sul se ma sul quantum che dovrebbe essere più vicino ai 700 milioni di euro. Infatti, mentre il parere del ministero dell'Economia, azionista di Siena con l'11,7% delle quote, era per un'aggiunta cash più prudente intorno ai 500 milioni, Lovaglio ha premuto per una cifra più importante in modo da spingere le adesioni dei soci oltre il 50% del capitale. Questo, infatti, è l'obiettivo prioritario, dal momento che oltre questa soglia Mps potrà consolidare i bilanci e sbloccare l'utilizzo accelerato delle cosiddette Dta, ovvero i crediti fiscali da perdite pregresse: un tesoro da 2,9 miliardi cumulati nei bilanci di Rocca Salimbeni. Sopra il 50%, il tesoro non aumenterebbe, ma si potrebbero sfruttare in sei anni (quindi circa 500 milioni all'anno anziché 300 milioni).

Il ragionamento sostenuto da Lovaglio è che, visto che il raggiungimento della soglia del 35% per determinare il successo dell'offerta è ormai assodato, bisogna mettere sul tavolo quanto necessario per raggiungere presto il 50% perché si tratterebbe di soldi destinati a ritornare presto in cassa. A ieri sera, le adesioni all'offerta erano salite al 28,1%, un valore che in ogni caso non tiene conto delle azioni annullate con il buyback di Mediobanca il 31 luglio, per cui sarebbero già a circa il 28,8 per cento.

Intanto, da parte del gruppo Caltagirone (azionista di peso di Mps e di Mediobanca) è arrivata una nota ufficiale per chiarire che il board «ha esaminato preventivamente, in via volontaria e prudenziale, l'eventuale adesione da parte di alcune controllate titolari di azioni Mediobanca all'offerta pubblica di scambio lanciata» da Mps «ritenendo sussistente la convenienza e la correttezza sostanziale delle relative condizioni, impregiudicata ogni autonoma valutazione e determinazione che potrà essere adottata dalle controllate». Per quest'ultime, infatti, è stata attivata la procedura aziendale sulle operazioni con parti correlate in considerazione del fatto che Alessandro Caltagirone, figlio di Francesco Gaetano, siede nel cda di Mps. Per questo la nota precisa che l'istruttoria è stata condotta «anche con l'ausilio di un esperto indipendente». Dopo questo passaggio è possibile quindi che dal Gruppo Caltagirone vengano apportate altre quote all'offerta che, insieme al 5,5% proveniente dalle casse e da altri attori istituzionali, dovrebbero garantire il raggiungimento del 35% tale da completare la scalata a Mediobanca.

L'offerta scadrà l'8 settembre, ma scatterà un prolungamento

ulteriore del periodo d'adesione che sarà dal 16 al 22 di settembre. Ieri lo sconto, alla chiusura di Borsa, era intorno a 640 milioni. Questa mattina, prima dell'apertura dei mercati, si conoscerà la decisione del cda di Mps.

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